10/11 alle Falde del Baldo
Diario di Bordo > 2018
Alle falde meridionali del Baldo
10/11/2018
Sperando che almeno oggi la montagna ci risparmi il grigiore che regna in pianura, passando per San Zeno di Montagna ci portiamo alla frazione di Lumini, dove per sentieri e vecchi tratturi ricalchiamo le antiche vie di transumanza, storie di pastori e di greggi che ancora oggi sono garanzia di saporiti formaggi.
Incamminandoci direttamente sulla strada che a nord esce dal pittoresco borgo di Lumini (695m), ecco che poco dopo ci ritroviamo all’incrocio con la provinciale per Prada, dove lasciato l’albergo “al Castagneto” alla nostra destra troviamo
l’imbocco del sentiero 52 per m.ga Zilone (757m, 25min). Qui inizia la nostra risalita lungo le pendici meridionali del Baldo, dove superato un primo
erto tratto boscato ed un solare pianoro nel frattempo raggiungiamo malga
Zilone (1054m, 50min), dove ai piedi di un’alto traliccio della corrente tralasciamo l’indicazione per Fintanorbole e risaliamo alla sovrastante chiesetta di Sant’Eustacchio (1130m, 20min), un pittoresco sacello che lì nel silenzio della montagna invita a un momento di riflessione. Tralasciando in lontananza la caratteristica contrada
Monteselli e il suo pascolo, dritti su a monte passiamo nel frattempo a bordo di una bella pozza d’acqua prima d’affrontare l’ultimo strappo che rimonta sul dosso di malga Zocchi (1282m, 25min), un belvedere sulle innumerevoli
cime che al di là del fiordo gardesano sembrano galleggiare nel candido mare di nubi che oggi ricopre l’intera pianura e lo stesso lago. Terminata così la salita e guadagnata la soprastante
carrabile (segnavia 64), lungo la linea dell’acquedotto nel frattempo aggiriamo il limite meridionale del crinale baldense fin ad arrivare al bivio col sentiero che cala giù a Fabbrica (1279m, 20min), una
piazzola ben attrezzata con tavolo e panche che sembra fatta a posto per la nostra sosta. A questo punto, per svista o perché la palina segnavia se nè andata via col forte vento, invece del sentiero per Caprino ci siamo lasciati depistare dall’evidente traccia che nell’avvallamento giù a destra risale poi sul dosso lì vicino, un appostamento con tanto di
capanno dedicato alla dea Diana, dove mantenendo come riferimento il dirimpettaio dosso del Baito di Gro e districandoci nel boscoso
versante che digrada sotto di noi, senza difficoltà giù in basso acciuffiamo il segnavia ufficiale 662, un'evidente sentiero che in costante discesa a sud atterra nell’alpeggio di Piore (950m, ore1:10). Tralasciati alla nostra sinistra i ruderi di località “La Fabbrica” e mantenendoci a margine del pianoro prativo, proprio a fianco della diroccata
Cà Rossa intercettiamo il sentiero 53, che in leggera pendenza su per il boscoso versante orientale del M.Creta porta sul bel poggio sommitale della “Crocetta” (980m, 30min), dove scrutando stavolta
l’orizzonte a meridione, dal candido mare di nuvole ecco emergere i vicini scogli del Moscal e del M.Belpo, una dimensione surreale dove c’è spazio solo per l’immaginazione.
Sosta, foto di gruppo, e tralasciando giù dal boscoso
versante occidentale sia il bivio per Caprino (15mion) che il successivo per malga
Zilone (15min), ecco che inghiottiti dalla fitta nebbia di fondovalle nel frattempo attraversiamo la storica contrada di Fintamorbole prima d’intercettare ancor più in basso la strada che perviene da Caprino (25min), il monotono e tortuoso nastro d’asfalto che a destra risale dritto a
Lumini (25min), nostro punto di partenza.
Dislivello assoluto 587m.
Tempo di cammino ore 5:20.
Lunghezza tragitto Km 14.