12.11 Col Santo
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12/11/2011
Col Santo (Pasubio)
Col Santo (Pasubio)
Lasciata l’autostrada a Rovereto sud proseguiamo poi sulla statale n°46 della Vallarsa e Vicenza, e dopo aver superato il santuario di S.Colombano, deviando su a monte per Trambileno e superato più in alto il borgo di Giazzera, proseguendo ancora per circa un chilometro all'ombra del fitto bosco lasciamo l'auto nella piccola
piazzola a lato della strada e diamo inizio alla nostra escursione (1280m.). Proseguendo a piedi direttamente sulla carrozzabile asfaltata per il rif. Lancia, da lì a poco incrociamo alla nostra sinistra il
sentiero n°132, che risalendo faticosamente nel folto bosco e avvolti in una
grigia foschia, più in alto ci porta a guadagnare la dorsale prativa del M.Pazul (25min.). Come per magia, sull’ampio alpeggio lo scenario cambia completamente, i caldi colori autunnali sono ravvivati dalla luce solare che si espande nell’azzurro del cielo, e dal mare di nubi che sta sotto di noi, qua e là fanno capolino le cime dei monti… Meraviglioso! Proseguendo ora sul medesimo sentiero e transitando più avanti per alcune baite, risalito l’ampio spallone prativo dell’Alpe Alba e passando strada facendo dalla
“selletta dell’Anziana” (1978m, ore1:45.), puntando a questo punto l'ormai ben visibile croce di vetta, dritti dinnanzi a noi risaliamo l’erto e faticoso pendio che porta fin sulla cima del
Col Santo (2112m, 30min.). L'incessante e gelida tramontana non lascia scampo, e giusto il tempo per un fugale sguardo panoramico e l'immancabile foto di gruppo, e imboccato a questo punto il sentiero che digrada velocemente giù dal
versante orientale, passando più in basso per Sella dei Col Santi (1995m, 15min.) e proseguendo da lì sulla mulattiera del segnavia n°120, finalmente con direzione W giungiamo al confortevole riparo del
rif. Lancia (1825m, 20min.). Dopo la meritata sosta non ci rimane che incamminarci sulla carrozzabile asfaltata segnalata dal n°101, concludendo così al nostro punto di partenza (ore1:20.).
Dislivello max. 830 m.
Tempo totale di percorrenza ore 4:35.
Curiosità:
Occupato dagli italiani all’inizio della guerra, il Colsanto confermò la sua grande importanza strategica allorquando, con la perdita avvenuta il 19 maggio 1916, venne improvvisamente a scoprirsi la parte centro-meridionale del massiccio: ciò che portò la minaccia avversaria fin sulle soglie della pianura vicentina e trasformò il Pasubio nella chiave di volta del nuovo sistema difensivo italiano. Nell’intento di conferirgli maggior respiro, il Colsanto costituì l’obiettivo della controffensiva italiana dell’autunno 1916 e di quelle successivamente programmate ma non eseguite, che la saldissima difesa avversaria rese in gran parte sterili.
Sulla sua sommità era postata una batteria di cannoni italiani da 149G, che cadde in mano avversaria il 19 maggio 1916.

