30/10 Bosco Chiesanuova - GrEsGa

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30/10 Bosco Chiesanuova

Diario di Bordo > 2024
Lessinia
Quattro passi tra le contrade di Bosco Chiesanuova
30/10/2024
Dopo tanta pioggia e impegni vari, finalmente rieccoci qui tra i sentieri della Lessinia, dove in quel di Bosco Chiesanuova (1106m), di contrada in contrada ci avvieremo in un’avvincente caccia al tesoro. Baiti dal tetto a scandole, muretti a secco, lavatoi, giassàre, croci e capitelli, tutti manufatti in pietra locale che affondano le loro radici in un passato da non dimenticare.

Tralasciando dinnanzi alla Chiesa di Santa Margherita la via che a sinistra sale verso il centro storico del paese, ecco che proprio dinnanzi al bar “La Capannina” scorgiamo sul lato destro della provinciale il segnavia CAI 251. Un sentiero che in costante discesa s’allontana in periferia e attraversa subito dopo un prato, prima d’intercettare la strada che a sinistra cala nella lussureggiante conca di Cenise di Sopra e di Sotto, le prime due contrade del giorno (977m, 15min). Terminato così l’asfalto dell’unica strada che arriva fin quaggiù, ora non resta che attaccare sull’opposto versante la mulattiera che innalzandosi tra i verdi pascoli va’ nel frattempo a innestarsi sulla via che più in alto entra a Valdiporro (1060m, 15min), altra amena frazione nel comune di Bosco Chiesanuova dove il silenzio è ancora un bene prezioso. Lì nella sonnecchiante piazza antistante la parrocchiale tralasciamo anche stavolta la S.P 13 per affidarci all’indicazione n°6 della segnaletica locale, uno stretto e sinuoso nastro d’asfalto che poco fuori l’abitato porta dritti alla biforcazione che si trova difronte alla solitaria cappella dedicata ai Santi Marco e Rocco, una semplice chiesetta di campagna dove a sinistra proseguiamo sulla diramazione che tra le dolci ondulazioni dei pascoli passa nel frattempo dinnanzi alla croce del Pezzo e si mantiene alta sulla borgata di Foi, prima di proseguire verso nord per contrada Truffa e all’ennesima croce sul nostro itinerario (1248m, 30min). Tra le diverse indicazioni che inviano alle contrade della zona, alla strada asfaltata fin qui seguita preferiamo ora deviare a destra sulla comoda sterrata che con ampio giro s’allontana ancor più verso nord, una deviazione questa che tra i lussureggianti pascoli di località Ucchesi regala bei scorci sui monti che dinnanzi a noi disegnano l’orizzonte, prima d’intrufolarci nella macchia boscata e andare a ricongiungerci sia con la precedente strada che con la provinciale tra le abitazioni di Grietz (1260m, 20min), altra contrada nel territorio di Bosco Chiesanuova dove l’attrazione principale stavolta è una tipica “giassàra” in pietra. Al di là della provinciale per San Giorgio troviamo sia la segnaletica fin qui seguita che la palina del “cammino dei due santuari”, due diversi indicazioni per la medesima stradina che dopo un breve tratto all’aperto scompare nell’ombra di una faggeta, prima di riemergere più in alto alla luce del sole e puntare dritta a nord verso l’incrocio per Bocca di Selva (1335m, 15min), dove lì al cospetto di una madonnina raggiungiamo la massima altezza della giornata. Senza perdere di vista la segnaletica del nostro circuito, a sinistra proseguiamo sul viottolo sterrato che fiancheggiato dalle classiche lastre in pietra della Lessinia nel frattempo cala giù tra le case di Tinazzo (1248m, 20min), prima di curvare verso l’ormai vicina Zamberlini (1234m, 10min), dove un capitello dedicato alla Madonna e un caratteristico lavatoio al coperto sono l’ennesima curiosità del giorno. Lasciandoci così alle spalle anche questo pugno di case dal caratteristico tetto in pietra, con un deciso cambio di rotta a sud ora il sentiero s’infila nuovamente nel bosco, un suggestivo viaggio sensoriale tra i caldi colori della faggeta autunnale che tra profumo di muschio e crepitio di foglie secche ci accompagna fin all’entrata di Scalon (1230m, 20min), altra solitaria contrada che oltre all’immancabile cappella votiva ci sorprende con un’originale croce in pietra dalla forma vagamente celtica. Soddisfatta così l’ennesima curiosità, come nel più classico giro dell’oca eccoci pronti a incamminarci sulla strada che attraversa la vicina contrada di Scala (1240m, 10min), prima di proseguire su tratti d’asfalto e altri di sterrato che più avanti portano a località Croce (1147m, 20min), dove lì sul ciglio della strada per Erbezzo troviamo la panca giusta per la sosta ristoro.
A questo punto si può ben dire di essere sulla via di rientro. Infatti tralasciata lì davanti al vecchio albergo l'indicazione per il Vajo dell’Anguilla ed Erbezzo, con direzione sud prendiamo il sentiero che a destra della strada e con tracciato più diretto porta a Malga Biancari (10min), dove mantenendoci sempre in disparte dalla medesima strada e passando più avanti ancora per l’ultima contrada di Colletta (20min), con lo sguardo che oltre la rotonda sommità del pastello a destra regala uno scorcio di lago, ecco che superato in dirittura d’arrivo un grazioso agriturismo, ben presto ci ritroviamo nella piazza di Bosco Chiesanuova (35min).
Dislivello assoluto m 358. (↑568m, ↓555m).
Tempo di cammino ore 4:00.
Lunghezza tragitto Km 14.
                                 
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