08/09 Taccole - GrEsGa

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08/09 Taccole

Vie ferrate > 2011

08/09/2011   M.Baldo. Ferrata delle “Tacole”

Giunti a Spiazzi percorriamo per circa due chilometri la strada Graziani per poi abbandonarla e seguire sulla nostra sinistra la carrozzabile per Malga Ime, e qui proseguendo poco oltre arriviamo alla soprastante Malga Valfredda Crocetta.
Giusto alla Malga (1321m) inizia il sentiero n°656 “Lino Ottaviani” che, inerpicandosi attraverso una folta faggeta ci porta a guadagnare il crinale del M.Baldo. Camminando ora a nord lungo il sentiero della dorsale e transitando in sequenza per il rifugio Fiori del Baldo e Chierego, proseguendo poi dritti per il Bocchetto di Coal Santo, più in alto perveniamo al Passo del Camino (2150m, ore2). Varcato l'accesso per il versante orientale del Baldo, proseguendo a nord sul sentiero n°658 più avanti alla nostra sinistra scorgiamo la targa indicativa della Ferrata delle Taccole (10min.). A questo punto digradiamo con attenzione lungo la colata detritica del circo glaciale, fino a scorgere sulla nostra sinistra sud, proprio dietro uno sperone roccioso, la targa d’attacco alla via Ferrata (2000m,10min.). L’ascesa è frazionata in tre tratti, il primo è caratterizzato da un suggestivo e ben attrezzato verticale camino, alla fine del quale ci ritroviamo a riprendere fiato su un provvidenziale balconcino, continuando poi la sfida alla gravità, issandoci su per una liscia parete raggiungiamo una seconda sosta prima di affrontare l’ultimo strapiombante canalino che ci porta alla fine della parete attrezzata. Dopo aver lasciato un pensiero sul libro di vetta, proseguendo per un aereo sentierino che zigzagando tra alcune roccette e inebrianti mughi porta sul crinale della Vetta delle Buse (2155m, ore1), non ci rimane che riagguantare giù al passo del cammino il tracciato del sentiero n°658, che percorrendo ora fedelmente a ritroso verso sud, ci riporta al nostro punto di partenza (ore1 :30.).
Dislivello max. 830 m.
Tempo totale di percorrenza ore 4:50.

Note
Ovviamente per risalire la via ferrata è d’obbligo indossare l’apposita attrezzatura ( Imbraco, kit con dissipatore e casco).
La via di avvicinamento da noi scelta senz’altro non è la più breve, ma nulla vieta di guadagnare il crinale seguendo altri sentieri, o meglio ancora utilizzando la comoda seggiovia che risale da Prada. Comunque sia, individuata la prima targa della via ferrata, bisogna calare per circa un centinaio di metri lungo il sdrucciolevole canalone che scende verso il lago, e prestando attenzione alla nostra sinistra, scorgeremo dapprima un segnale rosso, apposto su una roccia, e appena dietro la seconda targa con l’attacco della ferrata stessa. Lasciare i zaini sul crinale della Vetta delle Buse si è rivelata un’idea vincente, così abbiamo affrontato l’impegnativa ascesa senza il pesante ingombro sulle spalle. Per una descrizione tecnicamente più precisa vi invitiamo a consultare la descrizione sul sito amico delle vieferrate.it Se pur breve e ben attrezzata, in più punti ci si trova a sfruttare appigli e appoggi naturali,  in particolar modo, poco dopo l’inizio del secondo “tiro” sulla liscia e strapiombante parete, bisogna ingegnarsi per superare un tratto dove i pioli artificiali non sono proprio a portata di mano, e men che meno di piedi. BELLISSIMA!!
                                             




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