30/08 sentiero dei Fiori
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Conca Presena/Sentiero dei Fiori
30/08/2017
"E l'Alpin sull'Adamello / Tra la neve ed i ghiacciai
E mentre va con cuor tranquillo / Una valanga può cascar."
(E l’Alpin sul Castellaccio – canzone della Grande Guerra)
I versi di una vecchia canzone Alpina, la passione per la montagna e per la storia, sono un valido motivo per affrontare il lungo viaggio in auto fin su ai 1883m di passo del Tonale, dove innalzandoci con la cabinovia alla stazione intermedia di passo Monticello (meglio conosciuto come
passo Paradiso, 2585m), respirando la sottile aria d’alta quota ci incamminiamo lungo il mitico sentiero dei Fiori, l’alta via tracciata dagli Alpini lungo l’impervia cresta tra il Castellaccio ed il Pisgana, teatro della più grande battaglia dell’intero fronte dell’Adamello per la conquista di Conca Presena, vera spina nel fianco dello schieramento difensivo italiano. Lasciata alle nostre spalle l’affollata stazione e i
laghetti di Monticello, su segnavia 44 a sud risaliamo leggermente verso la conca del Presena, e transitando poco dopo dinnanzi all’evocativo
monumento dei caduti, alla nostra destra ci portiamo ai piedi dell’ammasso
morenico di Punta Castellaccio. Arrancando ora su per i sconnessi massi dell’ardita morena, seguendo, perdendo e poi ritrovando le preziose indicazioni
bianco/rosse, su in alto giungiamo a
passo del Castellaccio (2963m, ore1:30.), primo “checkpoint” della giornata, dove oltre alla splendida vista sull’intera conca del Presena da una parte e sul ghiacciaio di Pisgana dall’altra, ci attende l’attacco ufficiale del
“Sentiero dei Fiori”. Indossato a questo punto l’indispensabile Kit da ferrata e avendo già ben visibile dinnanzi a noi la parte iniziale del
tracciato, passati strada facendo per una prima
postazione d’artiglieria e agguantato subito dopo il cavo di sicurezza, seguendo il lungo saliscendi dell’esile cengia affacciata sulla val Narcanello e l’abitato di
Ponte di Legno, tra staffe metalliche e aree
passerelle in legno più avanti giungiamo al strategico passaggio del
“Gendarme di Casamadre” (30min.). Se per aggirare l’incombente guglia rocciosa a suo tempo i militari italiani scavarono una lunga galleria, con un pizzico di adrenalina noi oggi ci avventuriamo su un paio di traballanti ponti sospesi nel vuoto, che saldamente
ancorati nel solido granito sul lato opposto del profondo orrido terminano a
Passo di Casamadre. Dopo l’affascinante esperienza, proseguendo sul circuito del mitico sentiero più avanti giungiamo al pittoresco e storico bivacco “Capanna lago Scuro”, che appollaiato poco sotto la vetta di “Corno lago Scuro” a sud ci offre una splendida immagine cartolina sui grandiosi ghiacciai dell’Adamello (3160m, ore1:15). Dopo la breve pausa ristoratrice e una capatina sulla vetta del sovrastante
Corno (3166m.), tolto l’ingombro delle imbragature e calando leggermente di quota lungo il
crinalino che più in basso termina tra le trincee di
passo Lago Scuro (3008m, 35min.), proseguendo da lì il nostro giro antiorario e tralasciata nel frattempo la traccia che cala sul fondo della
conca, deviando alla nostra sinistra sul
segnavia 209 e tagliando a mezza costa l’anulare arena detritica, attraverso
Passo Maroccaro su in alto giungiamo direttamente al bar/rifugio di
Capanna Presena (2997m, ore 1:15), dove alla base della piramide rocciosa del Presena “la Sgualdrina” termina il nostro viaggio a piedi e inizia quello di rientro in funivia, giù a passo Tonale.
Dislivello assoluto 566m.
Tempo di cammino ore 6.
Lunghezza tragitto Km 7.