19/03 Sengia Sbusa - GrEsGa

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19/03 Sengia Sbusa

Diario di Bordo > 2025
Valpolicella
Sengia Sbusa
19/03/2025
A due passi da Negrar e dalle sue vie trafficate, San Peretto è il luogo perfetto per immergersi nel cuore più autentico della Valpolicella. Un paesaggio bucolico d’altri tempi, dove tra ordinati filari di vigne e bei terrazzamenti baciati dal sole, di contrada in contrada saliremo fin sulla mitica “Sengia Sbusa”.

Tra le case che s’affacciano su via Tomenighe di Sotto (170m) una sosta davanti a quella che è stata l’abitazione di Emilio Salgari è d’obbligo, prima d’arrivare a San Peretto (204m, 15min), dove all’ombra dell’alto campanile inizia il nostro giro antiorario tra le colline che abbracciano la valle di Negrar e i suoi preziosi vitigni. Dal parcheggio della piazzetta centrale iniziamo così la nostra giornata proseguendo sulla strada che a est esce dall’abitato, un nastro d’asfalto che in aperta campagna cede il passo allo sterrato e porta dritti alla prestigiosa villa “La Sorte” (259m, 15min), nobile dimora veneta che non ti aspetteresti di trovare proprio qui immersa tra i vigneti. Una foto tira l’altra, ed ecco che invece di rispettare il nostro programma di viaggio, al sentiero per contrada Trentini preferiamo quello che al di là del Vajo Siresol sale a località Faè (15min), una corte di campagna che all’ombra del maestoso noce suggerisce una sosta, prima d’attraversare il vicino vigneto e riprendere poi a salire su per il tratto cementato che a margine del bosco va’ a intercettare la “Dorsale delle Cinque Valli” (390m, 15min). Ed è così che seguendo alla nostra sinistra un tratto del ben più lungo sentiero che da est a ovest traversa l’intera area collinare veronese, tra capezzagne e sentieri che s’intrufolano nel bosco nel frattempo arriviamo all’ennesimo bivio del giorno (30min), dove abbandonata l’indicazione della “5 Valli” a sinistra andiamo a incrociare all’entrata di Siresol l’ormai vicina provinciale per Montecchio (466m, 10min). Lì dinnanzi alla mappa dei sentieri locali, ancor prima di quella che sarebbe la via più diretta per la nostra meta (via Berna), a destra arranchiamo su per l’invitante viottolo che tra i terrazzamenti coltivati a vitigno si perde più in alto nell’intricato sottobosco, una traccia appena tratteggiata sulla carta che tra roverelle e carpini passa accanto ad alcuni alveari, prima di sbucare verso monte sull’ennesima strada che perviene da Montecchio (630m, 35min). Dopo questa dura prova d’orientamento, alla luce del sole seguiamo a sinistra la strada principale, prima di deviare sulla stradina che tra i verdi pascoli porta a Casa Antolini, un breve tratto d’asfalto prima di prendere sempre a sinistra il sentiero che a fianco di un capannone scompare nuovamente nel bosco, e sull’indicazione di alcuni spartani segnavia cala fin giù alla Sengia Sbusa (595m, 15min), la stessa guglia rocciosa che avevamo già adocchiato in partenza da San Peretto, ma che solo quassù svela il suo segreto. Infatti, mentre dalla sommità la vista spazia senza ostacoli sulla Valpolicella e il basso lago, ecco che proprio alla sua base troviamo la suggestiva cavità che gli è valso il curioso nome, una grotta naturale con due finestre ad arco che d’improvviso ci catapulta nella preistoria. Raggiunto così l’obiettivo del giorno, a ritroso torniamo fin su a Casa Antolini (610m, 20min), prima d’infilare nell’ombroso Vajo Castello il sentiero che lungo il fianco sinistro dell’impluvio stesso va a sbucare alla fine del bosco tra le case di Preperchiusa (421m, 20min).
Baciati dal sole e con grandiosa vista sulla pianura, a questo punto basta seguire l’interminabile strada che passando per contrada Ara e quella di Castello (303m, 30min), più in basso ancora porta all’incrocio “Crosetta Calcarole” (240m, 10min), dove ormai in dirittura d’arrivo basta calare nell’uliveto alla nostra sinistra e passare davanti alla chiesa di San Pietro Appostolo, per tornare così lungo via Tomenighe di Sotto al punto di partenza (20min).
Dislivello assoluto 460m. (↑516m, ↓516m).
Tempo di cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto Km 13.
                                       
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