Le buone previsioni meteo ci hanno incoraggiato a lasciare le sponde del nostro lago per ritornare sulla lunga catena del Lagorai. E così, risaliti i 20Km dell’erta strada che da Borgo Valsugana porta a Passo Manghen (2047m), parcheggiata l’auto nei pressi dell’omonimo rifugio diamo inizio alla nostra avventura.
Imboccato il sentiero n°322, proprio sul culmine del valico stesso dirigiamo verso est fino a raggiungere in lieve salita la Forcella del Frate (2239m, 30min.), dove abbandonato momentaneamente il sentiero e seguendo l’evidente traccia alla nostra sinistra, risaliamo l’erto pendio meridionale che porta direttamente fin sulla cima del M.Ziolera (2478m, 30min.). Favorevole punto d’osservazione posto nel cuore del Lagorai, dove la vista oltre a spaziare sull’intero gruppo porfirico, in tutte le direzioni ci svela numerose valli, solari altipiani e i più noti profili dolomitici. Ridiscesi lungo l’esile e accidentata tracia del pendio N-E, riprendendo a camminare verso N sul sottostante sentiero n°322 e digradando brevemente su roccette un po’ instabili, aiutati da un tratto attrezzato con fune metallica e tralasciando nel frattempo la deviazione che a sinistra cala giù al lago delle Buse, con un ultimo strappo alla nostra destra risaliamo a Forcella Ziolera (2257m, 30min). Proseguendo ora verso N-E, tra pietraie e resti di baraccamenti, transitando per la successiva “Forcella della Pala del Becco” (2248m, 25min) e aggirate nel contempo le detritiche pendici settentrionali del M.Montalon, ad un ennesimo bivio (20min.) abbandoniamo il sentiero 322 per deviare a S/W sull’indicazione del segnavia n°322A, che transitando più avanti per il fiabesco paesaggio del Pian delle Fave (2160m, 10min), infine ci porta sulle rive del splendido Lago delle Buse (2054m, 45min). Dopo una rilassante sosta sulle rive del cristallino lago e ripreso il sentiero n°322, in breve ci ritroviamo a Passo Manghen (40 min).
Dislivello max di salita 430 m.
Tempo totale di cammino ore 3:50.
Lunghezza percorso Km 10.
Curiosità:
Grandi distese di boschi, scure montagne di porfido, decine di laghetti alpini incastonati in verdi conche, tutto questo è il Lagorai, il nome stesso ha radici nella parola “lago” infatti numerosi sono gli specchi d’acqua più o meno grandi presenti a varie quote. Il passo Manghen collega la Valsugana da un lato con la Val di Fiemme dall’altro e il termine Manghen indicava lo speciale argano utilizzato un tempo per trascinare a valle i tronchi degli alberi.