11.6 Il giro del Crero
Coltivi d’olivo, muri a secco e case in pietra, sa’ tanto di riviera ligure…. invece siamo in uno dei angoli più suggestivi del nostro grande lago, giusto a due passi da casa. Il M.Luppia, malgrado la selvaggia cementificazione, rimane un anfiteatro naturale, con vista mozzafiato su punta S.Vigilio, l’attigua baia delle “Sirene” e come sfondo l’inconfondibile profilo del Pizzocolo che si eleva dall’opposta riviera. Non solo panorama da cartolina, la folta macchia mediterranea custodisce alcune lisce placche di roccia calcarea, i “Liscioni”, vere e proprie lavagne naturali, sulle quali, in epoche diverse, i nostri antenati hanno inciso scene della loro vita quotidiana. Sulla Pietra delle Griselle, la prima che incontriamo sul sentiero, riporta l’immagine di un’imbarcazione del secolo scorso, munita di caratteristiche scalette, che dal termine marinaro “griselle” ne determinano il nome stesso. La Pietra dei “Cavalieri” invece è così intitolata ai dodici cavalieri, armati a cavallo, ivi impressi.
Descrizione del percorso
Circa mezzo chilometro prima di punta S.Vigilio, lungo la SP249, lasciamo l’auto in un propizio varco sulla nostra sinistra, e percorse poche decine di metri in direzione di Torri, sulla destra scorgiamo la segnalazione bianco-rossa del Cai (94m), posta all’imbocco di un viottolo sterrato, che s’inoltra in un oliveto. Tra gli olivi troviamo le indicazioni locali per il sentiero dei graffiti e del pellegrino, seguendone il tracciato, in leggera salita giungiamo in breve alla selletta che separa i monti Brè e Pomo (176m, 15 min.) qui tralasciamo le indicazioni del sentiero n°41 del “Pellegrino” che cala giù a sinistra, e proseguendo sulla destra nord in breve risaliamo ai noti “Liscioni” delle Griselle e dei Cavalieri ( 246m, 20 min.). Lasciate alle nostra spalle le antiche lavagne, il sentiero sbuca infine sulla strada sterrata che proviene da Albisano, nei pressi della Cà Bianca (297m, 15 min.), invertendo ora la nostra rotta di marcia verso sud, la carrareccia conduce all’entrata di una seconda e ultima abitazione. Qui un’evidente traccia sale nel bosco fino a raggiungere il sentiero sommitale, indicazioni bianco-rosse, che seguendo verso N/E ci porta ai 372 m del M.Are (30 min), massima elevazione odierna, e prima di raggiungere la cima del M.Luppia, abbandoniamo il crinale per calare nuovamente giù, in località Le Sorte (315m, 15 min.) riprendendo così la strada, precedentemente lasciata per Albisano. Man mano che procediamo la bianca carrareccia diventa asfalto, e il folto bosco lascia il posto alle prime abitazioni, fino a confluire sulla strada principale che perviene da Garda, e in breve giungiamo alla frazione di Albisano, dove ci concediamo una breve sosta sul panoramicissimo piazzale antistante la Parrocchiale di S.Martino (310m, 20 min.). Il nostro cammino prosegue poi sulla rotabile per S.Zeno, e dopo un centinaio di metri, le indicazioni bianco-rosse ci indirizzano giù per una via, che si stacca alla nostra sinistra, lasciando alle nostre spalle le ultime abitazioni, e rituffandoci nel bosco, ci ritroviamo a camminare su un sterrato, e in parte selciato sentiero, toccando poi un’altra importante placca calcarea, la “Roccia Grande” che prelude l’arrivo nell’originale contrada di Crero (216m, 40 min.). Muri, viottoli, case di pietra e sasso, circondati da secolari olivi con splendida vista sul Garda….l’ideale per la sosta panino. Dopo la meritata pausa imbocchiamo la via che esce a sud dell’abitato, e su strada asfaltata giungiamo al bivio in località Cavrie, qui prendiamo a sinistra, e alternando lo sterrato a parti di selciato, aggirando una cava di pietra, continuiamo a calare di quota, passando per località Prandine, dove abbandonati i segnavia bianco-rossi, ci ritroviamo a camminare sull’asfalto della strada che porta direttamente giù a Torri del Benaco (67m, ore 1). Sbucati direttamente sull’erta strada provinciale che porta ad Albisano, la risaliamo per circa un Km, e al primo tornante (122m, 15 min) l’abbandoniamo per imboccare via Bellini, che dirigendo a sud ci allontana sempre più dal soffocante cemento e odioso asfalto, fino a ritrovarci tra gli olivi, a calpestare nuovamente il genuino sterrato del sentiero del Pellegrino, che con andamento pressoché pianeggiante e sempre accompagnati dall’inseparabile vista lago, ci riporta a concludere questo lungo periplo a S.Vigilio (45 min.).
Tempo di percorrenza 4 ore e 35 min.
Dislivello max. 280 m circa.
Lunghezza tragitto 20 Km.
Come arrivare al punto di partenza.
Superata la cittadina di Garda, si prosegue sulla gardesana orientale in direzione di Torri del Benaco, mezzo chilometro circa prima di punta S,Vigilio, dopo una curva sulla nostra destra, sono ben visibili i colori bianco-rossi del nostro sentiero di partenza. L’accesso al viottolo, essendo zona protetta, è interdetto ai mezzi motorizzati, e pertanto abbiamo preferito l’asciare l’auto qualche decina di metri prima, in una piazzola sulla nostra sinistra ( due o tre auto, con panchina e tavolo picnic).
Note
A due passi da casa, e dalle caotiche strade del turismo lacustre, immersi nella quiete della vegetazione che ricopre le falde occidentali del M.Luppia; il cemento e il bosco, come l’asfalto e lo sterrato, si alternano a più riprese durante tutta l’escursione. Giunti alla “Cà Bianca” volendo, invece di innalzarsi fin sul crinale, si può proseguire sulla carrareccia in direzione nord, alla volta di Albisano. In seguito, da Crero, una volta discesi alla località delle “Prandine” proseguendo sul sentiero n°41, è possibile passare per i vecchi borghi di Coi e Loncrino, prima di arrivare alla provinciale che da Torri risale ad Albisano. La lunga escursione è alla portata di tutti, e in tutte le stagioni, però viste le basse quote raggiunte, è da evitare nei periodi più caldi e afosi dell’estate, e per quanto riguarda viveri e bevande, i paesi di Albisano e Crero son forniti di comodi bar e alimentari, pertanto è inutile appesantire troppo lo zaino( naturalmente una minima scorta d’acqua è d’obbligo).
Fotografie: 