12.7 Salligoni - GrEsGa

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Vie ferrate > 2012

12.7 Sentiero attrezzato Sallagoni
Castel Drena

Che si arrivi dal casello autostradale di Rovereto o direttamente dalla Gardesana orientale, giunti a Torbole imbocchiamo l’ampia valle del Sarca. Arrivati a Dro seguiamo sulla destra le indicazioni per Drena, e ancora prima di risalire al paese, lasciamo l’auto nel comodo parcheggio con annessa aerea picnic posto sul lato destro della strada, e adiacente a un campo di tamburello. La palina bianco-rossa posta alle spalle del parcheggio ci indirizza verso sud, sul tracciato della “passeggiata al castello”  inizialmente  in piano, poi  giunti all’imbocco di un tunnel il sentiero prosegue diritto calando lievemente di quota fino a raggiungere l’imbocco della profonda gola del Rio Sallagoni ( 200 m, 15 min.). Indossato l’indispensabile set da ferrata ci addentriamo nell'ombrosa e misteriosa fenditura, e subito sulla nostra sinistra individuiamo le prime staffe metalliche, corredate da relativa fune in acciaio che ci invitano ad arrampicare sulla liscia parete di sinistra della profonda forra. Tratti verticali e altri a sviluppo orizzontale ci permettono di guadagnare quota, mentre un paio di emozionanti ponti tibetani, seguiti da un ponticello in legno, ci traghettano da un versante all'altro del pittoresco canyon, fino a raggiungere l'irta rampa  che porta a concludere la via ferrata nel sovrastante bosco (400m, ore 1). Quassù aggirando sulla destra le mura del prominente castello, arriviamo d'innanzi al portone dell'antico maniero ( 375 m,15 min.). Per il ritorno seguiamo il segnavia bianco/rosso che parte proprio nei pressi della fontanella posta poco sotto l'ingresso del castello, e dirigendo giù a valle, intersecando una paio volte la tortuosa provinciale che risale a Drena, sbuchiamo direttamente al parcheggio del campo di tamburello ( 30 min.).

Dislivello max. di salita
200 m.
Tempo totale di percorrenza  2 ore  e 30 min.

Note


I sentieri di avvicinamento e della successiva discesa dal castello, anche se brevi, non sono ben segnalati, comunque il tracciato è /abbastanza evidente. La via ferrata è ottimamente attrezzata, e a parte un breve tratto iniziale in cui il busto si trova sbilanciato all'esterno, e alcuni punti scivolosi di appoggio su roccia umida e ben levigata, altre particolari difficoltà non ne abbiamo trovate. L'ambiente in cui si sviluppa il percorso è fresco e affascinante, e i due ponti tibetani lo rendono ancor più emozionante e pittoresco, l'unica pecca è la brevità dell'escursione.

Curiosità

Il castello di Drena sorge su un’altura che domina e sovrasta con la sua mole imponente il piccolo abitato di Drena nella Valle di Cavedine. Ai piedi del castello si stende il suggestivo deserto delle Marocche, esito di un particolare fenomeno glaciale che ha portato alla formazione di una distesa di macigni di 187 milioni di metri cubi. La sua particolare posizione strategica, che lo rese un importante mezzo di controllo della via di collegamento fra Trento e il lago di Garda, lo fece oggetto di contese nel corso di tutto il periodo Medievale. Le prime tracce di insediamento sul territorio risalgono all’età preistorica, tanto che si è ipotizzato che alle origini del castello vi fosse un castelliere preistorico che evolvette in fortezza medievale. A conferma di queste ipotesi, nel 1984, in occasione dei lavori di ampliamento della Provinciale, sono state rinvenute tracce di un abitato che risalirebbe all’età del Bronzo.

Fotografie:  





 
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