5.3 Forte San Marco - GrEsGa

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Vie normali > 2011

5.3 Sentiero del M.Cordespino, Forte S.Marco

Dalla piazzetta della chiesa parrocchiale di Canale ( 146 m) piccolo borgo del comune di Rivoli Veronese, in Val d’Adige, seguiamo la stradina che esce dall’abitato in direzione nord, seguendo il segnavia n°71 che ben presto diviene un sentiero, proseguendo in leggera pendenza ci inoltriamo in un fitto bosco di leccio e pungitopo, attraversando alcune inquietanti pietraie, continuiamo lungo la terrazza incisa sulla grande parete di bianco calcare che domina il corso dell’Adige, fino a intersecare una mulattiera che noi seguiremo in salita giungendo così alla sovrastante selletta di Pozza Gallet ( 560 m, ore 1 e 10 min.). Da qui, in direzione sud,  seguiamo l’ampio e panoramico crinale del M. Cordespino ( 628 m), superando un paio di punti abbastanza esposti sulla val d’Adige, salendo e discendendo alcuni avallamenti che interrompono la catena montuosa, arriviamo al Forte S. Marco ( 451 m, ore 1 e 20 min.). Dopo la breve sosta e la doverosa visita del forte, ridiscendiamo la strada militare che cala sinuosamente lungo il pendio meridionale, fino ad uno dei ultimi tornanti, dove abbandonato il tracciato della comoda strada militare, seguiamo un’evidente traccia che scende in direzione della val d’Adige, superati un paio di terrazzamenti coltivati a vigneto, guadagniamo la strada provinciale della destra Adige  ( ore 1) e da qui in poco tempo, camminando lungo il ciglio della strada stessa, concludiamo la nostra escursione ritornando a Canale ( 15 min.).  




Dislivello max. m. 482
Tempo totale di percorrenza 3 ore e 45 min.

Note.

L’unica attenzione da segnalare, l’abbiamo riscontrata nel percorrere alcuni passaggi esposti e scivolosi, situati nella parte di tracciato che scende lungo il versante meridionale del M.Cordespino e che prosegue verso il forte S. Marco. Per il resto, dato il modesto dislivello, e la completa assenza sia di neve che di ghiaccio, il percorso non ha presentato alcune difficoltà degne di nota.

Curiosità

Già poco fuori l’abitato di Canale, e in seguito anche lungo l’ampio crinale del M. Cordespino, ci imbattiamo in caratteristiche rocce, solcate da profonde incisioni e scanalature, dette  “campi carreggiati” oppure “ solcati”. Sono costituiti da solchi più o meno paralleli e più o meno profondi, così chiamati per la somiglianza a solchi lasciati sul terreno dalle ruote dei carri. Quando il reticolo dei crepacci è profondo, il campo tende ad assumere l’aspetto di una pietraia, in cui appaiono massi affioranti in forma più o meno caotica. Si tratta di un tipico fenomeno  carsico superficiale, provocato dalla dissoluzione dei calcarei ad opera dell’acqua piovana, resa leggermente acida dall’anidride carbonica presente nell’aria.

Forte S.Marco

La costruzione del forte è stata iniziata nel 1888 allo scopo di completare la linea di difesa con il confine austro-ungarico (posto, circa, dove ora c'è il confine regionale tra Veneto e Trentino Alto Adige all'epoca territorio austriaco). Completato nel 1913, durante la prima guerra mondiale fu pesantemente armato, ma venne utilizzato quasi esclusivamente per l’acquartieramento di truppe. Non partecipò, infatti, ad alcun combattimento. Vennero soltanto sparati alcuni colpi contro gli aerei austriaci che volavano verso Verona allo scopo di bombardarla.



Fotografie:   





 
 
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