19.6 Giro delle malghe - GrEsGa

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19.6 Giro delle Malghe

Fuoco fuocherello….o per meglio dire, le tecniche per produrlo; infatti sotto diversi aspetti, in passato hanno rappresentato un’importante risorsa economica per questa parte del M.Baldo. Se il curioso nome del “Pian della Cenere” è dovuto all’intensa attività dei carbonai nella produzione di carbone vegetale, alcuni documenti storici riportano che nel 1776, i Rudari di Avio ottennero una concessione imperiale asburgica per avviare una “fabbrica di pietre focaie” per l'appunto a Pian della Cenere sul M.Baldo, un sito ricco della preziosa selce. Nei primi del 600, in seguito all’invenzione del nuovo sistema d’accensione delle armi da fuoco, la richiesta di pietre focaie opportunamente lavorate, subì un forte incremento, a tal punto che l’esercito austriaco era costretto a rifornirsene dai acèrrimi nemici francesi, i quali alla pari degli inglesi ne detenevano la maggior produzione dell’epoca. Perciò malgrado la scarsa qualità della selce estratta al Pian della Cenere, per gli asburgici rappresentava una “preziosa risorsa militare”.

Descrizione del percorso

Abbandonata la strada Graziani a Caval di Novezza (1433 m), e lasciate sulla nostra destra le trincee della Grande guerra, imbocchiamo il sentiero n°80, che in leggera discesa dirige a nord. Il prato lascia quasi subito il posto alla faggeta, e tralasciato il sentiero 661 per il passo del Cerbiolo (sulla nostra destra, successiva via di ritorno) poco più in là incrociamo il n°652 (proveniente dal rif. Telegrafo). Il nuovo sentiero, e il nostro già intrapreso, per un breve tratto coincidono, per separarsi poi in località Acque Nere (1382m, 30min.) e da qui seguendo il 652 per Madonna della Neve, calando sempre più nel bosco, e guadando un paio di vivaci torrenti, sbucchiamo infine nei prati d’innanzi al rifugio M.Baldo (1120m, ore1). Lasciato alle nostre spalle l’albergo, dirigiamo verso l’abitato della Madonna della Neve, e giunti alle prime abitazioni, seguendo le indicazione bianco-rosse che indirizzano sulla via alla nostra destra, caliamo giù direttamente sulla carrozzabile che porta alla radura del Pian della Cenere (1004m, 40 min.). Dal fondo dell’ampio catino, seguendo ora le indicazioni del segnavia n°661, iniziamo a risalire dolcemente di quota con direzione nuovamente nord, passando per malga Trattesoli, e subito dopo per il piano sommitale del corno di Corlach, giungiamo infine al Bivacco Lavacchio ( 1362m, ore 1 e 20min.). La contagiosa bellezza e tranquillità dell’amena radura è l’ideale per recuperare un po’ di energia prima di proseguire sul sentiero 661, che allontanandosi dalla malga in direzione sud si rituffa nella fitta faggeta, e con andamento pressoché pianeggiante, raggiungiamo la nostra prossima meta, passo del Cerbiolo (1370m, 30min.), da qui seguendo il sentiero che dirige a ovest, e che passa in piano sopra Malga Fassole, attraversiamo lungamente il folto bosco che tappezza il versante nord di cima delle Redutte, fino a intersecare nuovamente il sentiero n°80 (40min.) fatto all’andata, e percorrendolo questa volta verso sud, concludiamo il nostro lungo periplo al caval di Novezza (20 min.).

Dislivello max. in salita 370m circa.
Tempo totale di cammino  
5 ore.
Lunghezza del tragitto
18 Km.

Note

Anche oggi ci siamo cimentati su una lunga ma sicura escursione, l’unico tratto che richiede un po’ d’attenzione è il proseguo del sentiero 661, che dal passo del Cerbiolo attraversa in contropendenza il versante nord delle Redutte, fino a ricondurci alle Acque Nere ( sul sentiero si trovano parecchi grandi faggi divelti da una recente tromba d’aria). La segnaletica bianco-rossa del CAI, frequenti cartelli in legno del “Giro delle Malghe” e altre più recenti segnaletiche di percorsi per Nordic-Wolking, spesso si sovrappongono e garantiscono un sicuro orientamento anche nella faggeta più fitta. Sia a Novezza, che giù nella conca della Madonna della Neve, rifugi /albergo costituiscono dei comodi punti di ristoro.

Fotografie:  


 
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