24.11 Cima Vezzena - GrEsGa

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Vie normali > 2010

24/11 Pizzo di Levico.

Oggi una volta raggiunto l'altopiano di Folgaria, proseguiamo per Lavarone, oltrepassiamo le frazioni di Chiesa e Gionghi in direzione di Luserna ed Asiago, e in pochi chilometri giungiamo al Passo di Vezzena.   
Partenza dal p.sso di Vezzena (1404 m), dal parcheggio antistante l'albergo Vezzena, seguiamo la strada asfaltata che si dirige verso Nord, e giunti al vicino bivio, mantenendo la nostra destra, arriviamo al forte di Busa Verle, una delle tante fortezze austro-ungariche di cui sono disseminati questi altipiani (1480 m, 20 min.), da qui abbandoniamo la strada calando nella conca prativa di "Busa Verle", passiamo accanto all'omonima malga (1458 m) e attraversata l'ampia e soleggiata radura ci ricongiungiamo nuovamente con la strada forestale che si inoltra nel fitto bosco, fino a raggiungere  una biforcazione (1595 m), qui tralasciata la strada che sulla nostra destra porta a malga Marcai, seguiamo invece la strada militare sulla nostra sinistra che con lunghe diagonali e secchi tornanti ci porta a risalire faticosamente, causa l' incombenza di apripista sull'immacolato e consistente manto nevoso, fino a guadagnare il forte di Vezzena " l'occhio dei altipiani" strategico e panoramicissimo bastione appollaiato sulla strapiombante cima del Pizzo di Levico (1908 m, ore 2 e 10 min.). Da quassù si gode un panorama mozzafiato, la vista spazia dai sottostanti laghi di Caldonazzo e Levico, con il gruppo del Brenta sullo sfondo, la dirimpettaia catena del Lagorai, mentre verso sud si domina l'altopiano di Vezzena. Per il ritorno decidiamo di ripercorrere a ritroso il medesimo tracciato fatto nell'andata, così da sfruttare la traccia tanto faticosamente costruita nella precedente ascesa, e una volta riguadagnato il piano all'uscita del bosco, rimanendo sulla strada forestale facciamo ritorno al passo di Vezzena ( ore 2).


Tempo totale di percorrenza 4 ore e 30 min.
Dislivello max. 504 m.

Note.

Con l'escursione di oggi  abbiamo dato inizio ufficialmente alle ciaspolate della nuova stagione invernale, infatti il percorso di oggi era senza ombra di dubbio da affrontare con le ciaspole ai piedi, ma haimè!! Causa false informazioni e complice la nostra ingenuità, le ciaspole sono rimaste nel bagagliaio dell'auto, e così l'ascesa al pizzo di Levico come da apripista è stata veramente dura, e senz'altro anche i tempi da noi rilevati ne hanno risentito. La strada forestale da seguita, sia nell'andata che nel ritorno, non richiede particolari doti tecniche e né attenzioni particolari, l'unica avvertenza è di prestare particolare attenzione una volta raggiunta la vetta, infatti il versante nord del Pizzo di levico è strapiombante sulla Valsugana e pertanto richiede piede fermo e mancanza di vertigini, inoltre visto i malandati e pericolanti muri del forte è "obbligatorio"rispettare i cartelli di divieto d'accesso.

Curiosità

Il forte di Busa Verle, fu costruito fra il 1907 e il 1914, sorge tra le province di Trento e Vicenza sull'altopiano di Vezzena, tra le malghe di busa Verle e cima Verle. Insieme ai forti di Campo Luserna e Belvedere di Lavarone, costituiva la cintura difensiva più avanzata sul confine tra l'impero austroungarico e il regno d'Italia, e bloccava la strada per l'altopiano d'Asiago.
Fu smantellato nei anni trenta e venduto al comune di Levico, insieme al forte del Pizzo. Si recuperò il ferro e l'acciaio, e i suoi materiali furono venduti per l'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia.
Forte di cima Vezzena. ( Werk Spitz Verle) Per la sua posizione strategica, era chiamato l'occhio dei altipiani. Era infatti un forte/osservatorio d'artiglieria. Controllava il versante sud verso Asiago ed il versante nord della Valsugana. Situato sulla sommità del Pizzo di Levico ( o cima Vezzena), sul bordo di un precipizio, fu costruito dal 1907 al 1915 armato con artiglieria leggera e mitragliatrici per la propria difesa. Era collegato telefonicamente con Monterovere, sede del comando militare.  
La strada forestale da noi percorsa, che porta dal passo di Vezzena alla vetta del Pizzo di Levico, è in realtà l'ex strada militare che serviva il forte austro-ungarico Spitz Verle scavato nella roccia della cima, a picco sul precipizio della Valsugana.
Alle quattro del mattino del 24 maggio 1915, viene sparata dal forte di Verena ( 8 Km in linea d'aria) la prima cannonata contro il forte Verle e, con essa, l'Italia entra ufficialmente in guerra contro l'impero austro-ungarico. Poco dopo rombano tutti gli altri cannoni dei forti italiani disseminati sul fronte degli altipiani.


Fotografie:  




 
 
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