Menu principale:
30.12 Corno d’Aquiglio
Per congedarci da questo vecchio e malandato anno ritorniamo sui sentieri vicino a casa, e così oggi percorsa la val d’Adige fino a Peri risaliamo l’irta strada che con undici stretti tornanti ci porta fin su all’abitato di Fosse, e proseguendo oltre verso nord arriviamo all’ampio parcheggio della contrada Tommasi (1157 m.). Percorse poche decine di metri sulla forestale che dirige verso nord, imbocchiamo il sentiero n°250 che risale nel folto bosco sulla nostra sinistra e che porta fin sul pascolo della Preta, nei pressi della grotta del Ciabattino (1450 m, ore 1), dirigendo ora verso sud risaliamo il dolce pendio erboso che ci fa guadagnare la cima del Corno d’Aquiglio (1545 m, 20 min.), la vista del lago ci viene inibita dall’implacabile foschia che oggi domina in pianura, però spaziando con lo sguardo al di sopra della fosca superficie ammiriamo il stupefacente spettacolo del soleggiato altopiano e delle contrade di S.Anna d’Alfaedo, a est sulla Lessinia e il Carega, e sul lato opposto del profondo solco dell’Adige padroneggiano le cime baldensi. Scattata la consueta foto sotto la ferrea croce di cima, ci allontaniamo in direzione nord rimanendo alti sul crinale per poi digradare nuovamente sui pascoli dell’altopiano e finendo nei pressi dell’ex caserma della guardia di finanza, da qui proseguiamo lungo la comoda strada carrozzabile in direzione nord-
Tempo totale di percorrenza ore 3 e 10 min.
Note
Grazie all’ottima segnaletica CAI e alle comode vie carrozzabili, sull’altopiano della Preta non ci sono problemi di orientamento. Oggi la mancanza di neve non ha richiesto l’uso delle ciàspole ( peccato perché l’ampio altopiano si presta molto a delle belle e sicure ciaspolate), però in più punti le insidiose placche di ghiaccio richiedevano l’uso dei ramponi, e comunque molta prudenza.
Curiosità
Il Corno d'Aquilio e il Corno Mozzo sono situati nella parte più occidentale dell'altopiano lessinico e si elevano rispettivamente alle quote di 1546 e 1534 m. sul livello del mare. Entrambi i rilievi sono caratterizzati, verso occidente e meridione da ripide scarpate localmente strapiombanti, mentre sul versante settentrionale ed orientale si trova un paesaggio subpianeggiante e dolcemente ondulato. Il Corno d'Aquiglio e il Corno Mozzo sono separati dalla profonda incisione del Vajo della Liana. La testata del Vajo della Liana (località Pealda Bassa) è caratterizzata dalla presenza di numerosi punti assorbenti attraverso i quali l'acqua si infiltra nel sottosuolo. L'area è una delle zone degli Alti Lessini più interessanti e note da un punto di vista carsico.
Fotografie: