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28/09 M.Pizzoccolo
Da Toscolano, imboccata la strada asfaltata per M.Maderno, proseguiamo fino alla frazione di Sanico (340 m) e qui lasciata l’auto nel piccolo parcheggio, posto all’inizio dell’abitato diamo il via alla nostra escursione. Seguendo le indicazioni del segnavia n°6, che ricalca il tracciato dell’erta carrozzabile asfaltata in uscita dall'abitato verso monte, raggiungiamo prima il balcone panoramico della croce di Ortello (630m, 30 min.) e poco dopo incrociamo sulla nostra destra la carrareccia per la località Oppolo e creste sud-
Per il ritorno caliamo al sottostante rif. Due Larici, e proseguendo sul sentiero raggiungiamo la pozza d’acqua (1450 m, 15 min.), dove troviamo il bivio col sentiero n°11 che cala alla diroccata malga Valle (1340 m, 10 min.) e scendendo ulteriormente nel fitto bosco ci ritroviamo prima sulla strada cementata (1070 m, 20 min) per poi sbucare sulla carrozzabile proveniente da S. Urbano segnavia n°6 (760 m, 25 min.) e proseguendo la nostra picchiata giù a valle, ritorniamo al paese di Sanico (45 min.).
Tempo di percorrenza 4 ore e 50 min.
Lunghezza del tragitto 14 Km.
NOTE
Volendo accorciare il tragitto di avvicinamento, si può proseguire in auto oltre Sanico, superare la croce di Ortello e parcheggiare l’auto nel piccolo slargo che troviamo all’incrocio col sentiero 27 per la selva di Oppolo. L’ascesa sul sentiero n°27 è senz’altro il pezzo “forte dell’escursione, e vista la verticalità di alcuni passaggi su roccia un po’ esposti, anche se circa a metà via troviamo un sentiero di rientro d’emergenza e un breve tratto asservito da una catena, è senz’altro un sentiero riservato ad alpinisti con un po’ d’esperienza. L’ascesa è resa ancor più difficoltosa dalle poche indicazioni, e in alcuni punti l’intrigo della selvaggia vegetazione può trarre in inganno. Oltrepassato l’attacco del sentiero 27, più avanti si trova quello più impegnativo ed esposto delle creste sud-
La fantasia popolare, insieme alla superstizione un tempo diffusa, ha fatto sì che il Monte Pizzoccolo, soprattutto sul versante settentrionale, si popolasse di miti e leggende i cui attori erano diavoli, streghe e briganti. Tra i racconti più ricorrenti vi è quello che individua sulla vetta del Pizzoccolo la presenza del diavolo. Alla presunta presenza del diavolo sul Pizzoccolo potrebbe ricondursi l’edificazione di Sant’Urbano, come deterrente per allontanare la malefica presenza, visto che la chiesa sembra posta a difesa degli ultimi insediamenti abitati di Monte Maderno, a un crocevia di grande importanza da cui si diramano diversi sentieri. I crocicchi sono sempre stati considerati il luogo di ritrovo di diavoli e streghe ed è anche per questo che vi erano realizzate santelle o addirittura piccole chiese. L’incrocio di Sant’Urbano si può considerare tra i più importanti nel vasto sistema di sentieri del Monte, e questo avvalora la non casualità della scelta del luogo per edificarvi la chiesa.
Fotografie: