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20.09 Passo termine
Per quest’ ultima giornata d’estate ritorniamo nella più recondita e autentica montagna bresciana, e precisamente nella stupenda “Piana del Gaver” adagiata alle propaggini meridionali della lunga dorsale dell’Adamello. Il verde dei prati, il grigio della roccia, e l’azzurro del cielo, il tutto vivacizzato dall’impeto del ruscello che scorre….è il rumore della vita, dell’energia che qui l’uomo ha saputo sapientemente, e altrettanto discretamente domare. Infatti proprio al passo Termine nasce il fiume Caffaro, che durante i suoi appena 25 Km di percorso, alimenta ben quattro centrali elettriche, prima di confluire nel Chiese, e da lì nel lago d’Idro.
Lasciata l’auto nel parcheggio di locanda Gaver (1506 m), ci incamminiamo sul pianeggiante stradello che dirige a nord fino al vecchio rifugio Nikolajwka, qui nei pressi della Centrale idroelettrica il tracciato del sentiero n°26 s’inerpica su per una ripida rampa acciottolata, e innalzandoci velocemente di quota ben presto ci lasciamo il bosco alle spalle, per proseguire sul sentiero militare che sinuoso attraversa la prateria alpina. Immersi nella verde tranquillità dell’altopiano, costeggiando le vivaci acque del torrente Caffaro, e incontrando lungo il cammino, antiche malghe e manufatti della grande guerra, approdiamo infine al granitico paesaggio di “Passo termine” (2334 m, ore 2 e 30 min.). La strategica posizione di confine permetteva agli alpini di monitorare da qui tutta la vasta aerea dell’alta valle del Chiese, sino al Carè Alto, e a testimonianza della frenetica attività, tutt’attorno sono disseminati numerosi ruderi di un villaggio militare.
Per il ritorno, inizialmente ripercorriamo a ritroso il sentiero fatto all’andata, e calati a quota 2000 metri circa ( 50 min.), abbandoniamo il sentiero n°26, per proseguire sulla nostra destra orografica lungo il “tracciolino della condotta idraulica, che attraversando la vallata da est a ovest, convoglia l’acqua del sovrastante Lago Nero fino ad una vasca di raccolta. Mentre qui l’acqua prosegue il suo cammino nella condotta forzata, noi invece continuiamo lungo l’evidente tracciato che in diagonale cala ora verso sud, e costantemente sorvegliati dall’imponente figura del Cornone di Blumone, raggiungiamo dapprima malga Laione ( 1820m, ore 1 e 10 min.) e poi per comoda carrareccia, caliamo giù nella piana del Gaver, nostro punto di partenza (40 min.).
Dislivello max. 800 m.
Tempo totale di cammino 5 ore e 10 min.
Come raggiungere il punto di partenza.
Percorsa la val Sabbia in direzione di Madonna di Campiglio, superato il lago d’Idro, e qualche Km prima dell’abitato di Ponte Caffaro, prendiamo a sinistra per Baglino, e da lì ulteriori indicazioni ci indirizzano per alla piana del Gaver.
Note
Il tracciato dell’andata è il classico sentiero ben segnalato che permette di raggiungere passo Termine senza particolari difficoltà. Mentre il traccioliono lungo la condotta idraulica, da noi seguito per il rientro, anche se evidente, non è indicato da alcuna segnalazione CAI, inoltre in più punti bisogna prestare molta attenzione a dove si posano i piedi, infatti l’esile traccia, causa perdite d’acqua della conduttura, è spesso scivolosa.