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26/08 Da Sasso a cima Comer e Denervo
“Il vero viaggio di scoperta
non consiste nel cercare nuove terre
ma nell’avere nuovi occhi” (M.Proust)
Il famoso aforisma ben si adatta a questa strana estate, che spesso ci obbliga a rinunciare a mete nuove e lontane, per ritornare su itinerari già conosciuti e più vicini, ma non per questo meno emozionanti.
Percorsa la riviera bresciana del Garda fino a Gargnano, saliamo poi fin su alla piccola frazione di Sasso (546 m), dove lasciata l’auto, e imboccata la stretta viuzza che dirige a N, passando accanto all’antico lavatoio e a coltivi d’orto, seguendo il segnavia 31, ben presto abbandoniamo il piccolo borgo. Inizialmente su comoda carrozzabile, e poi per rustica mulattiera, tra lecci e frassini, calpestando la limpida acqua che scorre sull’erto acciottolato, da lì a poco incrociamo le indicazioni del storico sentiero che alla nostra destra porta all’eremo di S.Valentino (676 m, 20 min.). Calati di quota lungo un ripido e sassoso canalone, e risaliti subito dopo sull’opposto versante orografico, in costante salita proseguiamo fino a varcare l’originale porta di legno che accede al tratto finale per l’eremo di S.Valentino ( 772 m, 10 min.). Dopo la doverosa visita al mistico e solitario romitorio, issandoci su per il breve tratto attrezzato che risale nel canalone a nord, più in alto riagguantiamo il tracciato del sentiero 31 (788 m, 15 min.), e fatte poche decine di metri, abbandonando nuovamente le indicazioni per il Comer, alla nostra destra rimontiamo sul vertiginoso pulpito che si protende sul Garda. Ritornati velocemente sui nostri passi, e continuando poi verso N, giungiamo a un primo bivio, ove tralasciata la deviazione di sinistra per Briano, proseguiamo dritti per Cima Comer (900m, 20 min.). Accompagnati da un lieve stormire di foglie, ignorando ulteriori deviazioni che si staccano a destra e a sinistra, persistendo sull’erto sentiero 31, approdiamo sulla Cima Comer (1279 m, ore 1.). La fosca e bizzarra estate, impietosamente anche oggi non si smentisce, e rinunciando ai panorami mozzafiato, più volte ammirati da quassù, accontentandoci di una breve sosta, e sperando almeno che la pioggia ci sia risparmiata, proseguiamo poi verso W. Discesi nella sottostante Bocchetta Comer (1240 m, 5 min.) senza lasciarci distrarre dalle molteplici deviazioni che calano giù a destra e a sinistra, arrancando verso monte sulle indicazioni del segnavia n°32, camminando sulla fessurata roccia di campi carreggiati, ben presto ci ritroviamo tra i patriarcali faggi che abitano sulla cima del Denervo, la nostra massima elevazione odierna (1460 m, ore 1). Calando a W, dolcemente planiamo in un piccolo pianoro prativo, dove condividendo il ristretto spazio con delle curiose mucche, e costantemente sorvegliati da un guardingo toro, ci concediamo la meritata sosta ristoratrice. La strada del ritorno è ancora lunga, e viste le pessime condizioni meteo, senza indugio digradiamo velocemente nel sottostante pascolo di malga Denervo (importante crocevia di più sentieri) per proseguire poi sul segnavia n°32, che calando ora a S/E, scompare nuovamente nel folto bosco. Catturando fugali immagini di ammalianti funghi e umido muschio, camminando sul tappeto di foglie morte, proseguiamo lungamente nel bosco, fino a giungere sull’asfalto della strada che attraversa l’altopiano di Briano (1000 m, 40 min.). Passando accanto a case e lussureggianti giardini, e lasciata in alto a sinistra la chiesetta dei alpini di Gargnano (30 min.), con direzione S, da lì a poco infiliamo alla nostra sinistra nuovamente le indicazioni del segnavia n°31, che calando giù nel bosco, in costante discesa, ci riporta nel pittoresco borgo di Sasso (40 min.).
Tempo di percorrenza ore 5.
Dislivello totale 915 m.
Lunghezza del Tragitto 14 Km.
Fotografie: