15.2 Malga Lavacchio - GrEsGa

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Vie normali > 2013

15.2    Malga Lavacchio

L’infelice previsione meteo ci ha indotto a rinunciare ad un’appetibile ciàspolata sulle nevi dell’Altoadige per ripiegare invece sul vicino e fido M. Baldo. Così rotti gli indugi iniziali, siamo ritornati a Novezza (1232 m) dove lasciata l’auto nei pressi dell’orto botanico ci incamminiamo sull’immacolata e spessa coltre bianca che ricopre la carrozzabile n°660 con direzione est, e ripercorrendo il medesimo tracciato già effettuato a inizio anno ( vedi il 03/01 )aggirando il versante orientale del Monte delle Erbe, giungiamo al Passo del Cerbiolo ( 1370 m, ore 1 e 45 min.). Qui, spronati dall’entusiasmo irrefrenàbile dei nuovi compagni di viaggio, decidiamo di proseguire oltre sul sentiero CAI 661 che dirige a nord/est, e ciàspolando sulla spessa, morbida coltre nevosa, costeggiando il versante ovest del M.Cerbiolo e attraversando una secolare faggeta, approdiamo infine nell’idilliaca radura di malga Lavacchio (1369 m, ore 1 ) estremo avamposto nord dell’escursione odierna. Baciati dal sole, comodamente seduti all’interno dell’accogliente bivacco, consumiamo avidamente il nostro spuntino, e approfittando del magnifico palcoscenico offerto dal M.Baldo scattiamo la rituale foto di gruppo. Dopo la sosta, ricalcando il medesimo tracciato dell’andata, ritorniamo prima al passo del Cerbiolo, e calando alla sottostante omonima malga, proseguiamo poi sempre verso sud,  fino a concludere nuovamente a Novezza ( ore 2 e 15 min.).

Dislivello max.
150 m.
Tempo di percorrenza
5 ore.
Lunghezza del tracciato
15 Km.

NOTE

Escursione semplice e sicura, che si svolge tra magnifiche faggete, caratteristiche malghe e che offre curiosi scorci sulla val d’Adige e sul troneggiante Baldo. Il spesso e immacolato manto nevoso ha allungato un po’ i nostri tempi di marcia, però ha contribuito a rendere ancor più suggestiva questa giornata, che a dispetto delle previsioni meteo, si è rivelata più limpida del previsto, e Claudio, Andrea, Luca, con la loro partecipazione hanno portato una ventata di allegria e rinnovata vitalità al gruppo.

Curiosità

Sembra che siano stati i Romani i primi ad attraversare il Baldo con eserciti regolari tramite la via " Placentia " di cui resta tuttora il toponimo di " Piasenza " a ridosso del passo del Cerbiolo: questo potrebbe spiegare l'insediamento romano di Avio, come base naturale dopo un viaggio non certo agevole. Così pure per la stessa via i Franchi raggiunsero la Pianura Padano-Veneta. Quindi per la stessa via calarono dal nord gli eserciti di Carlo Magno e successivi imperatori del Sacro Romano Impero.


Fotografie:  


 
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