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20.5 M.Pasubio Corno Battisti
Raggiunto Rovereto, imbocchiamo la statale n°46 della Vallarsa in direzione di Vicenza. Percorsi pochi chilometri l’abbandoniamo per svoltare sulla nostra sinistra e seguendo le indicazioni per il rifugio Lancia. Attraversati gli abitati di Toldo, Moscheri, Boccaldo, si prosegue su una carreggiata che, pur ancora asfaltata, si restringe e s’inerpica con ripidi tornanti verso la montagna. Oltrepassato il nucleo di Giazzera, si continua fino a raggiungere l’inizio dello sterrato, dove l’asciamo l’auto e iniziamo la nostra escursione ( 1230 m). Ci avviamo inizialmente sul sentiero n°101, per poi proseguire sul n°122, passando in successione per il piccolo cimitero austriaco, M.ga Keserle fino ad arrivare in prossimità di malga Zocchi (1642 m, ore 1,10), ora abbandoniamo il sentiero che porta a Bocchetta Foxi, e deviando sul sentiero che si stacca alla nostra destra, raggiungiamo il valico del Menderle ( 1679 m, 15 min.) dove imbocchiamo il sentiero n°119B, arrivando così alla Selletta Battisti (1740 m), dove sono collocati due cippi e un altare a ricordo di quanto accaduto, e ora risaliamo sul Corno Battisti ( 1760 m, 35 min.). Dopo una breve sosta per la rituale foto di gruppo e uno sguardo sulla sottostante Vallarsa e al dirimpettaio gruppo del Carega, ridiscendiamo alla Selletta Battisti dove riprendiamo il nostro cammino sul sentiero n°122 verso est fino a Bocchetta dei Foxi ( 1720 m) poi su sentiero n°102 in direzione N-
PARTECIPANTI:
Flavio, Luigi, Giorgio, Fausto.
Dislivello max. 600 m. circa.
Tempo totale di percorrenza ore 5.
Note:
Difficoltà media, non è necessaria alcuna attrezzatura particolare, bisogna prestare attenzione nell’attraversare il ghiaione in prossimità della Bocchetta delle corde.
Curiosità:
Il Corno Battisti, o Corno di Vallarsa, è uno dei luoghi storici della grande guerra in Pasubio. Il battaglione Vicenza degli alpini, nella notte tra il 9 e 10 luglio 1916, tentò un attacco per conquistare il corno di Vallarsa, grande punto strategico. Le soverchianti forze austriache e il mancato appoggio dei rincalzi vedono però sfumare questo tentativo, e presso la Selletta Battisti gli irredentisti Cesare Battisti e Fabio Filzi vengono catturati e portati a Trento. Da allora questa montagna viene chiamata Corno Battisti.