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12.11 Col Santo (Pasubio)
Lasciata l’autostrada a Rovereto sud, attraversiamo la cittadina e proseguiamo sulla statale n°46 della Vallarsa in direzione di Vicenza; poco oltre il santuario di S. Colombano lasciamo la valle per svoltare sulla nostra sinistra e seguire le indicazioni per il rifugio Lancia. Oltrepassato il nucleo di Giazzera proseguiamo fino a raggiungere un propizio slargo a quota (1280 m) dove troviamo la palina indicante il sentiero n°101 per il Rif. Lancia, e ormeggiata l’auto, diamo inizio alla nostra escursione.
Incamminandoci sulla carrozzabile asfaltata per il rif. Lancia, da lì a poco incrociamo sulla nostra sinistra il sentiero n°132 che risaliamo faticosamente immersi nel folto bosco e avvolti in una grigia foschia, fino a riguadagnare la dorsale prativa del M.Pazul (25 min.). Sull’ampio alpeggio come per magia lo scenario cambia completamente, i caldi colori autunnali sono ravvivati dalla luce solare che si espande nell’azzurro del cielo, e dal mare di nubi che sta sotto di noi, qua e là fanno capolino le cime dei monti… Meraviglioso! Proseguendo ora sul medesimo sentiero, transitando in prossimità di alcune baite, rimontiamo l’ampio spallone prativo dell’Alpe Alba, e richiamati dall’ammaliante vista della croce di vetta, il Col Santo ci invita a proseguire verso N/E, fino a raggiungere la “selletta dell’Anziana” (1978 m, ore1 e 45min.); da qui con ultimo e faticoso strappo risaliamo l’irto e innevato pendio che porta fin sulla cima del Col Santo (2112 m, 30 min.). Dopo la rituale foto di cima, e sollecitati da una pungente brezza, ridiscendiamo in picchiata dal pendio orientale, riguadagnando così prima la Sella dei Col Santi (1995 m, 15 min.) e poi digradando sul fondo valle arriviamo al vicino rifugio Lancia (1825 m, 20 min.). Dopo la meritata sosta ci incamminiamo sulla carrozzabile asfaltata segnalata dal n°101, che ci riporta comodamente al nostro punto di partenza (ore 1 e 20 min.).
Dislivello max. 830 m.
Tempo totale di percorrenza 4 ore e 35 min.
Note
Oggi la ciurma è quella delle grandi feste, infatti non avevo ricordi di contare su un così nutrito numero di compagni (grazie anche al grande rientro dell’amico Claudio) ma le sorprese non sono finite, il cielo terso, il sole splendente e la piacevole sorpresa dell’immacolata coltre sul Col Santo, hanno contribuito a trasformare la grigia giornata autunnale in una splendida avventura!!
Tecnicamente l’escursione non ha presentato problemi di alcuna sorta, caso mai bisogna prestare un attimo d’attenzione nel digradare dal pendio orientale del Col Santo, dove a causa di alcune umide roccete, e un po’ di stanchezza sulle gambe, è facile scivolare.
Curiosità
“Dos Dell’anziana” il curioso nome deriva dal termine dialettale “Ansiana”, cioè “Genziana”, che qui cresce abbondante; in effetti in tedesco Genziana si dice “Enzian”.
Colsanto
Occupato dagli italiani all’inizio della guerra, il Colsanto confermò la sua grande importanza strategica allorquando, con la perdita avvenuta il 19 maggio 1916, venne improvvisamente a scoprirsi la parte centro-
Sulla sua sommità era postata una batteria di cannoni italiani da 149G, che cadde in mano avversaria il 19 maggio 1916.
Fotografie: