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14.6 M.Baldo S.Benigno e Caro
Per non perdere l’abitudine, anche solo in due gatti, ma alla nostra uscita settimanale non vogliamo rinunciare! E così dopo molto tempo siamo ritornati sull’irto sentiero n°1 del M.Baldo che dall’abitato di Cassone (89 m) sulla sponda veronese del lago di Garda, immersi nella macchia mediterranea, tra antichi coltivi d’olivo, rasentando caratteristici muri a secco, prima su fondo cementato e poi acciottolato, ma sempre arrancando su per ardita pendenza, raggiungiamo l’eremo dei SS. Benigno e Caro (834 m, ore 1 e 40min.). Dopo la doverosa visita all’interno della misteriosa spelonca scavata nella roccia, e situata alle spalle dell’eremo stesso, proseguiamo sul sentiero che dirige verso N-
Dislivello max. 800 m.
Tempo totale di cammino 3 ore e 45 min.
Lunghezza del percorso 10 Km.
NOTE
Itinerario non proprio alpinistico, ma l’ardita pendenza ( in alcuni punti si supera il 40?) nell’andata mette a dura prova i polpacci, mentre il ritorno è un vero calvario per la punta dei piedi e ginocchia, pertanto oltre a un buon allenamento sono d’obbligo delle adatte calzature da montagna. L’itinerario si presta per tutto l’anno, ma personalmente, come per tutte le medie e basse quote della zona Lago, è da evitare nelle ore più calde e afose della giornata.
Curiosità
“L’eremo di S.Benigni” Lo chiamano così nell’alto Garda, per esteso sarebbe dei Santi Benigno e Caro, due eremiti che vivevano fra preghiere e digiuni, cibandosi di bacche, radici, erbe selvatiche e rade colture nell’ortaglia coltivata vicino alla loro grotta. Erano rispettati da tutti, anche dalle fiere che allora popolavano la catena baldense. Correva l’ottavo secolo d.C, ed a Verona il re franco Pipino ed il vescovo Rotaldo avevano un problema: Le sacre spoglie di S.Zenone, il vescovo moro evangelizzatore, andavano traslate nella nuova basilica, ma a nessuno era dato di sollevarle, non c’era persona degna di pari santità, nessuno riusciva nemmeno ad avvicinarsi al sarcofago del patrono della città. Si chiamò l’eremita Benigno che col suo discepolo Caro calò dalle selve del Baldo, arrivarono in barca e a piedi, assolsero con tutta semplicità il loro mandato. Poco dopo aver fatto ritorno alla loro isolata spelonca, scavata alle pendici della boscosa e ripida pala di S.Zeno, il 26 luglio 808, Benigno morì, e Caro lo segui dopo pochi giorni.
Fotografie: