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13.04 da Campione agli altipiani di Tignale e Tremosine
Appollaiato a quota m. 700 del M.Cass, e vertiginosamente strapiombante sul Garda, il Santuario di Monte Castello è anch’esso dedicato alla Madonna. All’interno della Chiesa superiore (ne esiste una inferiore romano-
Breve descrizione.
Dalla piazzetta di Campione d/Garda (70m), con direzione sud, attraversiamo il torrente S.Michele, e passando accanto all’ex cotonificio Olcese, seguendo i segnavia n°267, ci inoltriamo nei misteriosi meandri della “forra di S.Michele”. Attraversata una galleria, e passando accanto a ingegnose opere idrauliche, giungiamo a un ponticello metallico, qui tralasciamo il sentiero che prosegue a destra per Tremosine, e imboccato il n°266 alla nostra sinistra , ci issiamo su per la ripida e boscosa parete meridionale del profondo canyon. Superata l’impegnativa bastionata il tracciato diviene meno irto, e transitando da lì a breve per Cascina Bàit, per comoda carrareccia usciamo dal bosco, dirigendo verso il nuovo centro turistico di Campogrande. Come prezioso filo d’Arianna, le indicazioni ci deviano a sinistra, giungendo così nei pressi del Centro Visitatori dell’Alto Garda Bresciano (500m, ore1 e 15min.). Qui la comoda carrareccia ridiviene sentiero, e con esso si riprende a salire, zigzagando nel folto bosco, il tracciato sempre più impervio, confluisce infine sulla strada militare che corre pianeggiante in cresta, e là dove inizia a calare al sottostante Santuario, sulla destra si stacca il sentiero che in breve porta alla croce di vetta del M.Castello (779m, ore1) . Giusto il tempo per qualche scatto fotografico, e digradando giù dal versante meridionale, in un attimo raggiungiamo il maestoso Santuario della Madonna della Stella(691m. 15min.). Dal sagrato, strapiombante sul lago, si gode una favolosa vista sulle dirimpettaie cime baldensi, mentre sotto di noi la frastagliata costa abbraccia gelosamente le cristalline acque del Garda, e a sud fa capolino “Sirmione” la perla più preziosa del lago.
Riprendiamo il nostro cammino calando giù dalla strada asfaltata d’accesso al Santuario, e al primo capitello, che troviamo sulla destra, prendiamo il sentiero sterrato che scende veloce alla sottostante strada provinciale di Tignale. Qui con direzione nord raggiungiamo Prabione, e addentrandoci nel borgo, individuiamo il segnavia n°204 che cala giù in picchiata al “Puntesèl” là dove le contrapposte pareti si sfiorano, l’originale ponticello scavalca la profonda forra del S.Michele (314m, 50min.). Ma come sempre, dopo una discesa, eccoci qui, ad arrancare su un’erta salita, che porta sull’opposto altopiano di Tremosine. Alla fine di questa ultima fatica, ci ritroviamo a camminare sull’asfalto della provinciale, e transitando in sequenza per i paesi di Cadignano (490 m, 40min.), Pregasio e Pieve(406 m, 45min.), raggiungiamo infine la rinomata “Terrazza del brivido” dove imboccato il scosceso, ed esposto sentiero che cala giù a destra, raggiungiamo la sottostante ex gardesana (20min.), e percorrendola verso sud, ritorniamo a Campione (25min.).
Dislivello max. 700 m. circa.
Tempo totale di percorrenza 5 ore e 30 min.
Lunghezza itinerario 18 Km.
Come raggiungere il punto di partenza
La strada che porta a Campione, sia che si provenga da nord che da sud, è la gardesana occidentale. L’unica nota dolente è il parcheggio, infatti dopo la recente ristrutturazione, nella piccola penisola i parcheggi disponibili sono solo a pagamento.
Note
Benché le quote raggiunte siano poco più che collinari, non sono certo da sottovalutare, infatti sia l’impervio sentiero 266, che da Campione s’innalza fino ai 700 m del M.Cass, e la risalita dal “puntesèl” all’altopiano di Tremosine, mettono a dura prova gambe e fiato. Mentre per calare giù dall’altopiano di Tremosine è preferibile il sentiero n°267 che da Pregasio cala giù nella forra del S. Michele, poiché il sentiero da noi scelto ( terrazza del brivido?lago) oltre che vera tortura per le ginocchia, in più punti era invaso da preoccupanti accumuli di pietrisco, testimoni di recenti frane e smottamenti. Durante il tragitto si transita per più paesi dove i bar non mancano, e pertanto non è necessario caricare inutilmente lo zaino di vivande, e comunque una minima scorta d’acqua è sempre d’obbligo.
Fotografie: