22.7 Passo del Frate
Superato il lago d’Idro e proseguito fino a Bondo, risaliamo la laterale val Breguzzo fino al ponte d’Arnò, qui ci inoltriamo nell’omonima valle fino a raggiungere una piccola radura (1415 m) posta poco sotto a malga d’Arnò e alla confluenza dei due sentieri che rappresentano le nostre vie di andata e ritorno.
Dal parcheggio seguiamo le indicazioni del segnavia n°262 che parte sulla nostra sinistra per passo del Frate. Dapprima il sentiero procede pressoché in piano parallelo al torrente, immerso in un bosco misto di abeti- larici e ricco di felci, giunti poi a un ponticello, al cospetto della spettacolare cascata della “Cravatta” attraversiamo sull’argine opposto, risalendo irte balze, accompagnati da sempre più radi abeti, raggiungiamo il pianoro prativo di malga Maggiasone ( 1740 m, 50 min.). Proseguendo in direzione ovest, tra mucche e variopinti prati, proseguiamo la nostra marcia, seguendo come stella polare la guglia rocciosa del”Frate” che si staglia ben visibile innanzi a noi, e vista da qui sembra proprio un monaco in meditazione. Il sentiero si fa via, via sempre più ripido, mentre l’ambiente si fa sempre più alpino, tra mughi, bianche rocce, vecchi nevai, fino a risalire l’angusto e sconnesso canalino che ci porta a guadagnare il Passo del Frate ( 2248 m, ore 1,20). L’ardita guglia rocciosa del Frate è posta proprio al centro della profonda “V” che separa il M.Corona, sulla nostra sinistra sud, dalla Uzza ( o M.del Frate) alla nostra destra nord, da quassù lo sguardo spazia sulla moltitudine di cime che coronano le sottostanti valli Daone e Fumo su un lato, e dall’altro sulle alpi di Ledro e il Brenta. Oltre al panorama, qui sul valico si possono osservare alcuni manufatti austroungarici della Grande Guerra e ammirare un stuolo di splendide stelle alpine, oltre a una miriade di altri sgargianti fiori alpini. Dopo la breve pausa ridiscendiamo a Malga Maggiassone ( ore 1) e in prossimità della vicina area Pik-nik imbocchiamo il sentiero che scende in direzione ovest indicante Malga d’Arnò, poco più in basso attraversiamo un ponticello sul torrente, proseguendo il nostro cammino attraverso una zona boschiva fino a ritrovarci sulla carrareccia che porta alla M.ga d’Arnò ( 1559 m, 30 min.) e da qui per comoda strada asfaltata concludiamo al punto di partenza ( 20 min.).
Dislivello 833 m.
Tempo totale di cammino 4 ore.
Note
L’escursione non richiede attrezzature particolari se non una buona scorta d’acqua, visto che sul percorso non vi sono rifugi o altri punti di ristoro. Il tratto più impegnativo è senz’altro l’ultimo strappo che porta a guadagnare il Passo del Frate, per il resto il periplo da noi eseguito si snoda su sentieri ben segnalati ed evidenti.
Curiosità
Un tempo la Val Breguzzo era nota per le sue miniere di pirite di ferro e galena argentifera in prossimità della malghe Stablei e Laghisòl, ed in particolare per alcune cave di marmo bianco (al Passo del Frate e presso Malga Trivena), che nulla aveva da invidiare a quello più famoso di Carrara. L’origine del toponimo Breguzzo (che compare per la prima volta in un documento del 927 d.C.) è legata a due possibili origini, una celtica (brig=berg=monte) e una germanica (burg=villaggio fortificato).
Fotografie: 