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6.3M.Gazza
Valle dei laghi
Dove il silenzio è un bene prezioso….Questa è la scritta che campeggia sul cartellone d’ngresso a Margone (950m), il piccolo borgo abbarbicato sulle pendici meridionali del M.Gazza, la lunga dorsale che chiude a nord l’ampia valle dei Laghi, e che nel suo settore settentrionale culmina con la Paganella. Assorti dall’incantevole tranquillità, e dai originali murales che ne affrescano i grigi muri, rasentando muri a secco e orticelli, superiamo l’abitato, e lasciata l’auto nei pressi del piccolo cimitero, proseguiamo poi a piedi sulla carrozzabile, che ben presto abbandona il pianoro prativo per immergersi nel bosco, misto di faggio e pino silvestre. Dopo alcuni erti tornanti, intersechiamo il sentiero di S.Antonino (1150 m, 20 min.), che dal centro di Margone sale su per la massima pendenza, e così, nell’intento di evitare i monotoni tornanti, decidiamo di abbandonare l’asfalto per avventurarci sul campestre tracciato che prosegue alla nostra destra. Ben presto, l’erta risalita, complice un spesso e inviolato manto nevoso, si fa sempre più impervia, ma ormai il “dado è tratto” e non ci rimane che adeguare il nostro passo, stringere i denti e continuare ad arrancare, fino ad abbandonare la fascia boschiva e guadagnare il soleggiato pendio alpestre. Letteralmente sprofondati nella neve, invece di proseguire su per la massima pendenza, risaliamo diagonalmente verso S, in direzione della ben visibile sbarra metallica, posta nei pressi di Malga Gazza (1550 m, ore 1 e 15 min.). Giusto il tempo di riprendere fiato, e ammirare l’entusiasmante panorama, che a meridione spazia sull’intera valle dei laghi fino al Garda, ed ecco che con un ultimo strappo superiamo l’erta rampa che a N porta ad agguantare la flessuosa dorsale del Gazza, e proseguendo così sull’aereo sentiero n°602, immersi nell’immacolato silenzio invernale, ammiriamo stupefatti il nuovo spettacolo che si apre dinnanzi a noi. Mentre alla nostra destra E, è di scena la triade del Bondone, alla nostra sinistra W padroneggia il maestoso Brenta. Abbagliati da tanta bellezza, proseguiamo senza meta verso N, rimanendo sull’evidente traccia del sentiero 602, e giunti in prossimità di un capanno da caccia, l’inesorabile scorrere del tempo, ci obbliga di malavoglia ad un stretto giro di boa (1690 m, 45 min.), e così, rinunciando ad altri entusiasmanti panorami, ritorniamo sui nostri passi, calando prima a Malga Gazza (30 min.), e da qui seguendo la zigzagante strada forestale, giungiamo nuovamente all’intersezione con il sentiero di S. Antonino (50 min.), che imboccandone ora il tratto digradante alla nostra destra, ci riporta velocemente giù a Margone ( 20 min.).
Dislivello assoluto 540 m.
Tempo totale di cammino 4 ore.
Lunghezza tragitto 13 Km.
Fotografie: