30.8 Sentiero del Ventrar - GrEsGa

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30.8  Periplo della Colma di Malcesine


Percorsa la strada Graziani in direzione nord, prima di raggiungere la Bocca di Navene deviamo sulla carrozzabile che stacca a sinistra per Tratto Spino, e concludiamo il nostro viaggio in auto nel piccolo parcheggio posto all’inizio del divieto di Transito (1575 m), sotto le rocce nord-est della Colma di Malcesine.
Dal parcheggio imbocchiamo il segnavia n°3 del Ventrar, l’affascinante e ardito sentiero che incide a mezzacosta la dirupata parete nord della Colma di Malcesine, e curiosando tra le innumerevoli quinte di questo meraviglioso palcoscenico scorgiamo inediti scorci sull’alto Garda rivano e il dirimpettaio M.Altissimo; alla fine del suggestivo sentiero sbuchiamo sui “PRAI” del versante lacustre (45min.) dove per incanto appare il più ampio panorama sul centro lago. Qui ignoriamo il sentiero che a sinistra sale direttamente  alla Bocca  Tratto Spino, e rimanendo sul sentiero n°3 caliamo attraverso l’alpeggio, oltrepassate le baite il sentiero diviene una carrareccia a fondo cementato, lungo la discesa incrociamo una biforcazione (1290 m, 40 min.) dove tralasciando il sentiero che scende a S.Michele, proseguiamo diritti verso sud fino a pervenire alla storica Porta del Signor (981m, 35min.), l’ampio e singolare porticato che un tempo serviva a riparare uomini e animali da rovesci violenti ed improvvisi oppure, al contrario, dall’eccessiva calura estiva. Ora incamminandoci sull’acciottolato sentiero n°2 sempre con direzione sud, immersi nella fitta faggeta della “ Riserva Integrale Lastoni-Selva Pezzi”  giungiamo alla casa forestale  del Co dei Piombi (1158 m, 45 min.) e da lì a breve il sentiero si biforca nuovamente. Trascurando il  sentiero n°5 che prosegue a sud per Cima Valdritta, persistiamo sul n°2 che risale ora lungamente e irto verso monte sulla nostra sinistra, fino a superare la fascia climatica dove inizia a padroneggiare l’abete, e arrancando sempre più faticosamente, ma con soddisfazione! guadagniamo il crinale del M.Baldo e la stazione a monte dell’impianto funivia di Malcesine-Tratto Spino (1720 m, 50 min.). Dopo la sosta sull’affollata terrazza panoramica ci incamminiamo direttamente sulla carrozzabile chiamata “Via delle Vacche” scendendo verso nord aggirando il fianco orientale del lungo crinale erboso della Colma, e sorvegliati a vista dalle curiose marmotte, transitando davanti all’ex caserma della Finanza, proseguiamo fino a concludere la nostra escursione al parcheggio di partenza (35 min.).

Tempo totale di percorrenza
4 ore e 10 min.
Dislivello max. in salita (
Porta Signor- Tratto Spino) 740 m.
Lunghezza percorso
14 Km.

Note

Il sentiero del Ventrar merita senz’altro l’appellativo del sentiero più bello del M.Baldo, ma oltre a lasciarci rapire dall’impareggiabile bellezza del paesaggio che ci circonda non bisogna mai allentare l’attenzione a dove si poggiano i piedi, comunque non è richiesto Kit da ferrata o altra attrezzatura particolare se non un buon paio di calzature da montagna, buone gambe, fiato, e tanta prudenza!
Un’ultima doverosa raccomandazione è nel risalire il bosco nella “Riserva Integrale Lastoni-Selva Pezzi” è sottoposta a vincoli ben precisi, pertanto non ci si può allontanare dai sentieri segnalati e nemmeno attraversare liberamente il bosco, ma limitarsi alla viabilità predisposta.

Curiosità

Non sono pochi coloro che credono che il Baldo sia un vulcano. Infatti visto da sud esso presenta una caratteristica morfologia conica che facilmente può indurre a ritenerlo tale; inoltre i frequenti terremoti che interessano un po’ tutta l’area benacense contribuiscono a rafforzare tale errata opinione. In realtà il Baldo non solo non è un vulcano ma, al contrario, esso è addirittura nato dal mare. Meglio ancora: dalla lenta sedimentazione di piccoli organismi entro i mari caldi dell’Era secondaria. Ed alcune delle rocce che troviamo lungo il sentiero del Ventrar, se esaminate con una lente d’ingrandimento, rivelerebbero la presenza di microorganismi fossilizzati ed in special modo gusci di piccolissime conchiglie.

Fotografie:  

  


 
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