12.1 Passo Buole - GrEsGa

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12.1 Passo Buole

Partiamo da casa senza avere una meta precisa, e strada facendo decidiamo di ritornare a Passo Buole, così poco più a nord di Ala abbandoniamo la statale 12 della sinistra Adige e seguendo le indicazioni per il Santuario di S. Valentino imbocchiamo la stretta e sinuosa strada che s’inerpica verso monte, oltrepassato il caratteristico Santuario la pendenza della strada si fa ancor più tosta, e causa il fondo ghiacciato a quota 685 m. circa lasciamo l’auto per proseguire a piedi fin a Prà Bubolo ( 757 m, 15 min.) dove termina l’asfalto e il segnavia n°116 diviene ora sentiero che s’inoltra nel folto bosco, il forte pendio non dà tregua e i tratti in piano sono veramente rari, superata una zona franosa e tralasciando la strada forestale che intersechiamo più avanti, raggiungiamo uno dei cimiteri militari testimoni della Grande Guerra, ( 1160 m, ore 1) giusto il tempo per curiosare un po’ e riprendere fiato, reinseriamo la trazione integrale e via! sempre avanti  su per il sentiero, fino a raggiungere così il strategico Passo Buole ( 1460 m, 45 min.). Quassù il magnifico panorama sulla val d’Adige da una parte, e la Vallarsa dall’altra si mescola con la Sacralità di questo luogo, che grazie ai numerosi pannelli esplicativi ci racconta dell’immane sacrificio patito da tanti giovani Eroi poco meno di un secolo fa. Proseguiamo ora la nostra marcia sul sentiero della Pace n°115 che corre in falsopiano lungo la dorsale verso nord, in direzione del M.Zugna, ma poco prima di raggiungere le pendici meridionali del monte stesso, a quota 1650 m ( 40 min.)  data l’ora tarda, decidiamo di concederci la meritata pausa “panino”. Per il ritorno seguiamo fedelmente a ritroso il medesimo tracciato fin qui fatto, ritornando così al nostro punto di partenza (ore 1 e 45 min.).

Dislivello max. 965 m.
Tempo totale di percorrenza
4 ore e 25 min.
Lunghezza percorso A-R
16 Km.

Note


Il selvaggio sentiero da noi seguito senza dubbio è un buon allenamento per gambe e fiato, ma il sentiero sommitale n°115 è preferibile percorrerlo da nord verso sud, raggiungendo in auto Rovereto, dove proseguendo per Albaredo “Vallarsa” troviamo la deviazione che ci porta sù in quota al rifugio Zugna, e da qui con andamento in falsopiano il sentiero ci porterà sul M.Zugna prima e a Passo Buole poi. Nella risalita del sentiero n°116 che risale da Prà Bubolo, prima di incrociare la strada forestale, abbiamo notato una recente frana che ha assottigliato il sentiero stesso, e sebbene sia stato teso un cavo di cortesia è bene prestare molta attenzione, specialmente durante il disgelo e forti piogge.

Curiosità

“Termopili D’Italia”
Nei disegni del rancoroso generale Conrad, la Vallarsa era una delle porte migliori per sfondare in Italia, per percorrerla era però necessario neutralizzare le artiglierie italiane ben appostate sul M.Zugna, e quindi vista l’inespugnabilità del sovrastante monte, i comandi austriaci decisero di attaccare Passo Buole. Il 22 maggio 1916, iniziarono i bombardamenti nella zona del Passo, questi continuarono per una settimana, con sortite di truppe austriache che, risalendo i ripidi costoni della Vallarsa, tentarono senza successo di infiltrarsi nelle linee italiane. Il 29 Maggio il tiro dell’artiglieria austriaca si intensificò; alle 7.30 del mattino seguente le fanterie austriache lanciarono l’attacco sul settore montuoso Cima Selvata-Cima Mezzana, concentrandosi in particolare sul centrale Passo Buole; i soldati delle “Brigate Taro e Sicilia” (in gran maggioranza parmensi) opposero fiera resistenza pur essendo in netta inferiorità numerica (per questo la battaglia prese il nome di termopili d’Italia) e a sera l’attacco fu definitivamente sventato. Rimangono celebri le parole del colonnello Nicola Gualtieri, comandante di settore “ Non abbiamo ceduto di un passo”.

Fotografie:  



 
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