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11/08 Oasi WWF Val Trigona
Usciti al casello di Trento nord, percorriamo la statale della Val Sugana fino a Telve, qui abbandonata la grande vallata imbocchiamo la laterale sinistra Val Calamento in direzione del passo Manghen, e dopo circa 15 Km raggiungiamo il parcheggio di malga Valtrighetta ( 1434 m) dove parcheggiata l’auto inizia la nostra escursione. Imboccato il sentiero n°374, che inizia dietro alla malga stessa, scendiamo leggermente fino al ponticello che ci porta sull’opposto versante del torrente Maso, qui inizialmente per comoda carrareccia e poi sul sentiero che sinuosamente risale nell’ombroso bosco arriviamo al centro visitatori di Malga Val Trigona ( 1632 m, 45 min.). Dopo una breve visita all’interessante museo, riprendiamo il nostro cammino sempre sull’evidente e ben segnalato sentiero 374, costantemente accompagnati dalla scrosciante armonia del torrente, e immersi in questo incantevole Eden, transitiamo prima per l’intermedia malga Agnelezza ( 1854 m, 40 min.) e infine con un ultimo strappo guadagniamo la forcella Valtrigona ( 2112 m, 45 min.) maggior elevazione della nostra escursione e punto estremo occidentale della val Trigona stessa. Sotto di noi si estende l’ampia conca di malga Ezze, sovrastata a occidente dalla dorsale di Cima Sette Selle, mentre dando uno sguardo verso levante, individuiamo in lontananza l’inconfondibile profilo di cima d’Asta. Ridiscendendo a ritroso sull’unico sentiero che attraversa per intero l’oasi naturale ci accampiamo per la nostra sosta ristoratrice sulle sponde del minuscolo laghetto dell’Agnelezza ( 1900 m, 20 min.), dove con rigoroso rispetto e prestando attenzione a non disturbare, osserviamo incuriositi i numerosi girini e le agili libellule. Dopo la doverosa foto di gruppo, riprendiamo la discesa transitando nuovamente per malga Agnelezza e il centro visitatori, fino a ritornare alla malga Val Trighetta ( ore 1 e 15 min.).
Dislivello max. 700 m.
Tempo totale di percorrenza 3 ore e 45 min.
Note
L’escursione è semplice e non presenta pericoli o difficoltà di nessuna sorta, piuttosto il pericolo più grave rischiamo di arrecarlo noi stessi al delicato e prezioso habitat dell’oasi, pertanto è opportuno seguire rigorosamente l’unico sentiero (n°374) che attraversa la valle, e non arrecare disturbo in alcun modo alla fauna selvatica.
Curiosità
L'Oasi di Valtrigona è un’area protetta in alta quota, con numerose specie botaniche e faunistiche, si tratta dell’unica oasi del wwf dell’arco alpino. Situata in una valle laterale alla Val Calamento, ai piedi della catena del Lagorai, si estende per 236 ettari attraverso cui si sviluppa il Sentiero natura, tra boschi di larici e pino cembro, a quote comprese tra 1.600 e 2.200 m., comprendendo la Valtrigona e la sinistra orografica della Val Scartazza. Le malghe all'interno dell'area sono state ristrutturate a servizio dell'oasi e in parte per favorire la residua attività pastorale ancora in atto. Inaugurato nel 1997, il sentiero è un vero e proprio museo della natura a cielo aperto, visitabile da giugno a ottobre, con conifere, praterie d’altitudine e rare specie faunistiche, come la rana temporaria, il gallo cedrone, la pernice bianca, l’aquila reale, il picchio rosso maggiore, il camoscio, la volpe e l’ermellino. Basterà ascoltare i rumori della natura e aguzzare la vista per avvistare gli animali selvatici, senza abbandonare il sentiero principale, evitando così di arrecare disturbo all’ambiente.
Fotografie: