Menu principale:
13.6 Lago di Tovel
Rosso, rosso vermiglio, che in passato tingeva le acque del lago di Tovel, e precisamente fin alla metà dei anni sessanta, quando scomparve una particolare alga che prolificava nei suoi fondali, e che durante i mesi più caldi arrossiva a tal punto che le acque ne riflettevano il sgargiante colore per tutta la superficie. La leggenda popolare vuole che la particolare colorazione fosse l’esito di una tragica e cruenta battaglia, durante la quale perì la regina Tresenga, sovrana del regno di Ragoli che si contendeva con quello di Tuenno il dominio dei preziosi pascoli della zona, e da quel tragico evento le acque del lago si tinsero del rosso sangue della passionale Regina. E così, percorsa la valle di Non, prendiamo per Tuenno, dove imboccata la valle di Tovel proseguiamo per circa una decina di chilometri verso le pendici settentrionali delle Dolomiti del Brenta, fino a raggiungere l’ultimo parcheggio disponibile presso il lago di Tòvel (1177 m). Evitando la passeggiata a lungolago, imbocchiamo da subito il stradello che dirige a E; e immersi nel bosco, passando accanto all’albergo “Orso Bruno” imbocchiamo il sentiero n°309, che dopo un primo tratto pianeggiante inizia ad arrancare su a monte, fino a sbucare nei variopinti prati di Malga Tuéna (1740 m, ore 1,25.), al centro di un luminoso palcoscenico, circondati dalle Dolomiti del Brenta. Dietro la malga stessa individuiamo le indicazioni di vari sentieri, e seguendo ora il 310 per malga Flavona, proseguiamo verso E fino a intersecare il bivio di val Madris (1820 30 min.). Calando poi giù da un dosso prativo colorato da sgargianti fiori montani, seguendo il segnavia 380, d’improvviso avvistiamo il tetto di una solitaria baita che emerge dal folto bosco, e abbandonando momentaneamente le indicazioni bianco/rosse, attraversato un breve e intricato bosco, giungiamo direttamente al “Bait della Dena” (1691 m, ore 1,10.). Dopo la sosta nell’accogliente bivacco (una vera opera d’arte, completamente in legno, che odora ancora di nuovo), iniziamo la nostra fase di rientro, e così calando giù per il pittoresco sentiero 312, passando accanto all’omonimo e solitario “Sasso della Dena” ci addentriamo nel rupestre canyon scavato dal rio Denno, e superato un ponticello, discesa una scala in legno, e aiutati da brevi tratti di cavo, andiamo a confluire più in basso sul sentiero 314 (1433m, 35 min.) proveniente da malga Pozzol. Sempre immersi nella folta abetaia, mentre caliamo a valle, con stupore scorgiamo un cucciolo di cerbiatto, che immobile, tutto raggomitolato, se ne sta ben mimetizzato nella penombra del sotto bosco, e giusto il tempo per un scatto fotografico, mantenendoci a debita distanza, lo lasciamo tranquillo ad attendere il ritorno della mamma, mentre noi proseguendo nella discesa, transitando per il Pian della Fontanella (1340 m, 10 min.) approdiamo in riva al Lago di Tòvel (30 min.). Percorrendo ora il lungolago in senso antiorario, passando accanto a pittoreschi chalet, e immortalando incantevoli riflessi sulle cristalline acque, giungiamo al spumeggiante ed evocativo emissario Tresenga, e attraversato un ponte, poco più a valle concludiamo al nostro parcheggio di partenza (50 min.).
Dislivello assoluto 640 m.
Tempo totale di cammino 5,10 ore.
Lunghezza tragitto 18 Km.
FOTOGRAFIE: