9.12 Eremo di S.Valentino
Lasciata la gardesana occidentale a Gargnano, ci inerpichiamo sulla tortuosa strada della Valvestino, e dopo alcune svolte troviamo la diramazione che porta alla frazione di Musaga (454m); parcheggiata l’auto percorriamo la stretta viuzza centrale fino a scorgere le famigliari indicazione bianco-rosse del CAI, qui imboccato l’irto vicolo che si stacca sulla sinistra usciamo dal rustico borgo; proseguendo poi su stradina e breve scalinata sbucchiamo sul panoramico sagrato della soprastante Chiesa, e da lì raggiungiamo l’abitato di Sasso, altra frazione di Gargnano (531 m). Attraversata anche qui la stretta via principale, giungiamo all’antica fonte con lavatoio dove troviamo l’indicazione del sentiero n°31 per M.Comer e Briano. La mulattiera corre inizialmente pianeggiante sovrastando orti e rasentando un muro a secco, lasciandoci alle spalle le ultime case la vista si apre sull’ampia conca dell’abitato di Sasso per poi immergersi nel bosco di carpino e querce, fino a scorgere la diramazione col sentiero per l’eremo. Lasciato il segnavia n°31 per il M.Comer, sulla nostra destra caliamo brevemente giù da un recondito e sassoso canalone, ritrovandoci così sul sentiero che dirige verso nord, dopo pochi minuti un’originale porta ci sbarra il cammino, la varchiamo, e il tortuoso tracciato in breve termina sull’impervio balcone dove addossata alla grigia parete, e celata dietro a un sipario di alti cipressi, sorge l’Eremo di S.Valentino ( 772 m, 50 min.). Qui il panorama è mozzafiato, la vista abbraccia un’ampia porzione del centro e basso lago, mentre d’innanzi a noi sfilano ordinatamente le cime del Baldo, e poco più a sud, rimanendo sulla riviera Bresciana, si individua l’inconfondibile profilo del re del Lago il “Pizzocolo”. Il nostro percorso continua poi all’interno della vicina forra, risalendo il verticale sentiero attrezzato che ci porta a riguadagnare il segnavia n°31 precedentemente abbandonato; proseguendo ora nel folto bosco con direzione nord raggiungiamo una biforcazione, ignorando la diramazione di destra che porta direttamente sul M.Comer manteniamo la sinistra, arrivando così al rif. degli Alpini, sull’altopiano di Briano (1027 m,ore 1). Per il ritorno percorriamo verso sud la strada asfaltata che scende a Sasso; e giunti alla tenuta Rasone ( 931m, 20 min), abbandoniamo l’asfalto per imboccare il sentiero n°38 che scende verso valle sulla nostra sinistra, e addentrandosi nel folto bosco ci cala direttamente a Sasso ( 40 min.), e da qui a Musaga ( 20 min.).
Dislivello max. 570 m.
Tempo di percorrenza 3 ore e 10 min.
NOTE
La diramazione che si stacca dal sentiero n°31 e che prosegue fin all’eremo, e la successiva risalita della via attrezzata, visto il fondo sassoso e l’esposizione, richiedono un po’ di prudenza, soprattutto in caso di terreno umido; per lo stesso motivo è bene prestare attenzione nell’accedere ai invitanti ed esposti punti panoramici che si trovano lungo il percorso.
Curiosità
Eremo di S.Valentino
La tradizione racconta che buona parte degli abitanti di Gargnano, per sottrarsi al flagello della Peste nel 1630, si rifugiò a gruppi tra loro isolati, tra le rocce di M.Comer e dietro al Denervo. Terminato il contagio, si fabbricò la chiesetta, come adempimento di voto dei superstiti, che erano qui rifugiati, nella fessura di roccia a picco sul lago.
Nel 1842 era giunto in questa grotta, Geremia Paladini, proveniente da Cassone di Brenzone, forse renitente agli obblighi militari sotto la dominazione austriaca del tempo o forse per nascondersi per qualche motivo che non fu mai rivelato. Venne sopranominato “el Romet de San Valentì” e la sua figura caratteristica, ritratta da un profilo dal vero nel 1859, lo raffigura, come lo si vedeva passare di paese in paese, col suo bastone e la sacca, per andare alla questua.
Fotografie: 