19/05 - GrEsGa

Vai ai contenuti
Privacy e Cookies Policy

19/05

Diario di Bordo > 2023
Lerchi → Pieve de Saddi
19/05/2023
Dopo la fortunata giornata di ieri e la pioggia di stanotte, rieccoci qui con lo zaino in spalla pronti a sfidare l’incertezza meteo, un’altra giornata grigia d’affrontare con le dita incrociate e tutti gli scongiuri del caso, prima di chiudere la porta alle nostre spalle e andar a incrociare giù in valle la provinciale 102 (316m, 10min). Un centinaio di metri a sinistra lungo la strada principale, e in località Caldese imbocchiamo la sterrata che a destra passa dinnanzi ad un allevamento di bufale, prima d’iniziare la salita sulla prima collina della giornata. Guidati dall’immancabile Tau giallo, ben presto ci ritroviamo con i piedi infangati a seguire il dedalo di sentieri che tra boschetti e lussureggianti campi coltivati porta sul culmine del colle, dove proseguendo a sinistra lungo il sentiero di cresta, caliamo poi nuovamente giù in valle, a intercettare stavolta la trafficata statale che a destra porta a Lerchi, altro centro abitato sul nostro cammino (293m, ore1). Passando dinnanzi al monumento dedicato ai caduti e alla parrocchiale, a destra deviamo su via Madonna della Speranza, per poi svoltare leggermente a destra e imboccare subito a sinistra la strada sterrata che risale dritta a monte. Un’erta stradina, che su per le pendici del monte Citerone piega poi a sinistra, un lungo traversone dove affacciati sulla Val del Tevere e senza mai abbandonare il percorso principale, tra boschetti e verdi pascoli tralasciamo alla nostra sinistra la bella tenuta di Ca’ Varzo prima d’arrivare all’Eremo del Buon Riposo (762m, ore1), altro mistico luogo sui passi di San Francesco. Senza lasciarci distrarre da altre deviazioni iniziamo ora a calare di quota, una discesa via via sempre più ripida che giù in valle porta ad attraversare in breve successione prima il sottopasso della superstrada, poi l’incrocio con via Aretina e in ultima il ponte sul Tevere, un percorso a ostacoli che porta dritto tra le storiche mura di “Città di Castello” (288m, ore1). Giusto il tempo per una visita alla Cattedrale dedicata ai Santi Florio e Amanzio, e lì tra palazzi medievali e torri ecco le prime goccioline d’acqua a rovinar la giornata. Ed è così che facendo buon viso a cattiva sorte, non possiamo far altro che sederci attorno al tavolo del bar affacciato sulla piazza, dove tra caffè e briosce troviamo il tempo d’indossare mantelle e tutto l’occorrente, prima di tornare tra le viuzze e lasciare così il centro storico uscendo da Porta Maria Maggiore, dove seguendo il viale Vittorio Emanuele Orlando, tra incroci, rotonde e superato il sottopasso della ferrovia, nella periferia sud-est abbandoniamo definitivamente la città. Imboccata così la provinciale che con direzione prevalentemente est passa prima per località “Baucca” e più avanti ancora per “Il Sasso”, arrivati in aperta campagna abbandoniamo anche il lungo nastro d’asfalto per deviare sulla brecciata che a destra porta ai piedi dell’ultima collina della giornata (350m, ore1:50). Tra campi di grano ancora verde e stormire di foglie, al di là del ponticello abbandoniamo la pianura e iniziamo ad arrancare verso monte, una lunga salita dalla pendenza non così impegnativa, che su in alto termina sull’asfalto della strada che dritta dinnanzi a noi prosegue in falsopiano fin al bivio per il podere di Collevecchio, dove lì vicino alla pericolante Chiesa Vecchia arriva il momento per un frugale spuntino (560m, 50min). Con grande soddisfazione nel frattempo smette anche di piovere, e così senza mantelle d’impiccio e con passo più lesto, ignorando la deviazione per Collevecchio riprendiamo il nostro cammino mantenendoci sulla strada principale, un flessuoso tracciato collinare che tra verdi pascoli e coltivi d’olivo porta al bivio per località Candeggio (625m, 20min), altra possibilità questa per spezzare la lunga tappa.
Senza disturbare le pecore che all’entrata del borgo stanno tranquillamente pascolando, superato da lì a poco il culmine della collina e proseguendo sul dolce saliscendi della strada che ci ha portato fin qui, fra sterrato e asfalto nel frattempo passiamo nei pressi di un piccolo e solitario cimitero di campagna, prima d’arrivare sotto una leggera pioggerellina a Pieve de Saddi (570m, ore1:20), la nostra meta, dove oltre i premurosi “hospitaleros” Tonino e Rossella, attorno al tavolo ben imbandito ritroviamo tanti amici pellegrini già visti in partenza da La Verna.  
Dislivello assoluto 388m (↑828m, ↓643m).
Tempo di cammino ore 7:30.
Lunghezza tragitto Km 34.
Torna ai contenuti