02/07 Forra del Lupo
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Folgaria
Forra del Lupo
02/07/2024
Con tanta voglia d’aria di montagna e fare il pieno d’energia, oggi siamo tornati sull’altopiano di Folgaria, e precisamente in quel di Serrada (750m), un’ideale località di villeggiatura sia invernale che estiva, dove un avventuroso viaggio all’Indiana Jones ci condurrà tra le pieghe dell’oscura Forra del Lupo, un luogo suggestivo dove il tempo sembra essersi fermato.
Sotto lo sguardo vigile di una sentinella austriaca, lì a fianco del ristorante Cogola risaliamo per un breve tratto la via che sale a monte, prima di deviare sul ripiano erboso che a destra s’affaccia sulla Val di Terragnolo e la dolce gobba del Col Santo, una valle e un monte che da qui in poi ci accompagneranno per l’intero itinerario. Giusto il tempo per qualche click fotografico, e tralasciando al vicino bivio anche l’indicazione per la palestra di roccia, ecco che persistendo sul segnavia 137 infiliamo nell’ombrosa faggeta la prima serie di trincee della giornata, uno stretto camminamento protetto da un muretto in pietra, dove senza soluzione di continuità ci avviamo lungo la prima linea che l’esercito imperiale chiamava Wolfsschlucht, per l’appunto “La forra del Lupo”. Fra incombenti pareti ammantate di muschio e gradini scavati nella roccia ci ritroviamo così a seguire il frastagliato bordo meridionale dell’altopiano, un affascinante viaggio nella storia dove l’opera della natura si confonde con i manufatti bellici costruiti dall’uomo, e dove tra ricoveri in grotta, appostamenti per fucilieri e strategiche finestrelle d’osservazione, nel frattempo arriviamo al bivio di località Teze (1490m, ore1:40), punto d’intersezione tra il sentiero che a destra cala in Val di Terragnolo, e la forestale a monte che sale sul Dosso delle Somme. Alla più comoda sterrata anche qui preferiamo persistere sull’indicazione della mitica “Wolfsshluct”, il tratto più accidentato dell’intero cammino, dove superata la fascia boscata e risalito l’erto sentiero che si fa strada tra i cespugli di ginestre, più in alto sbuchiamo tra i solari pascoli alpini, un piacevole tratto pianeggiante dove l’aria che profuma di fieno e la vista sempre più ampia sulla valle e i monti del circondario invita a rallentare il passo e tirar fiato. Giusto il tempo d’attraversare i pingui prati in fiore, ed ecco che oltre il margine della prateria siamo di nuovo lì ad arrancare su a monte, un’ultimo cambio di pendenza che nel bel mezzo del bosco ci svela l'imbocco del buio tunnel dei “fucilieri”, una digressione dal sentiero che vale la pena fare anche solo per dare una sbirciatina, prima di riprendere la salita per il sovrastante Forte del Dosso delle Somme (1670m, ore1:00), un luogo della memoria dove oltre l’impareggiabile vista ci sorprendiamo davanti a un gruppo di pellegrini assiepati attorno a un prete intento a celebrar messa, un sacro rito per onorare i caduti del passato che ha tutta l’aria di scongiurare anche i minacciosi demoni del presente. Lasciata la sommità del monte e i resti della fortezza, per comoda sterrata passiamo dinnanzi ad altre casermette diroccate, prima di prendere il sentiero che alto in quota porta sull'erboso dosso della Martinella e alla vicina Baita Tonda (1606m, 30min), posto e momento giusto per soddisfare l’appetito e riempire gli occhi con la grandiosa vista che dalle vicine cime del Pasubio, del Baldo e del Bondone, più in là ancora si spinge fin alle algide distese dell’Adamello e i torrioni rocciosi del Brenta.
Sodisfati e appagati, eccoci pronti a seguire l’indicazione per Serrada, il sentiero che a sud-ovest cala tra i prati sommitali della Martinella, prima di passare sotto la linea della seggiovia e intrufolarsi subito dopo nella sottostante fascia boscata. Un ritorno tutto in discesa, dove mantenendoci pressoché paralleli e solo poco più in alto rispetto al suggestivo tracciato della Forra del Lupo, alla fine ci ritroviamo nuovamente sotto l’imperterrito sguardo della sentinella che ci ha accolto al mattino (50min).
Dislivello assoluto 920m. (↑428m, ↓451m).
Tempo di cammino ore 4:00.
Lunghezza tragitto Km 9.