04/02 M.Castelberto
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Lessinia
Castelberto
04/02/2021
Approfittando del parziale allentamento delle misure anti-covid oggi cogliamo al volo l’occasione per tornare sui tranquilli e sicuri sentieri della Lessinia, dove sotto un cielo color indaco e senza nubi ci abbandoniamo alla magia della neve, un’immacolata e sconfinata coltre che addolcendo ogni asperità e rumore aiuta a dimenticare pandemia e tutto quel che non va.
Girate le spalle all’evocativo monumento di Passo Fittanze (1399m) e ignorata l’innevata strada per il Bivio del Pidocchio, sul dosso di malga Fittanze imbocchiamo il sentiero che dirige a nord, una traccia nella neve che allontanandosi sempre più dal tracciato della strada nel frattempo devia verso il confine occidentale del pascolo. Mantenendoci così paralleli alla recinzione in filo spinato e superata strada facendo la deviazione che a sinistra digrada negli alpeggi della Sega di Ala “Sentiero dei Ladri”, passando da lì a poco dinnanzi ad una storica colonnina in pietra e risalita la successiva fascia boscata, ecco che attraversata la radura della “Speluga del Martin” in leggera e costante salita approdiamo sul dosso del bàito di Roccopiano (1523m, ore 1), ottima occasione per immortalare l’ordinata parata di vette montebaldine che al di là della Val d’Adige sfilano davanti ai nostri occhi. Proseguendo sulle morbide gobbe dell’alpe ad est andiamo a intercettare nei pressi del “Bivio del Pidocchio” il tracciato della strada forestale (segnavia 250, 15min), un tratto della ben più lunga “Alta Dorsale della Lessinia” che seguendo verso nord ben presto porta alla storica Malga Lessinia (1616m, 15min), immancabile sosta di mezzavia. Mantenendoci da qui in poi sulla pista riservata ai pedoni, superato l’ennesimo dosso di Casara Pidocchio e calando poi giù al bivio di Castelberto (1701m, 30min), con viste sempre più splendide sul maestoso Carega e l’intero altopiano non resta che puntare dritti dinnanzi a noi il rifugio di Castelberto per raggiungere così la vertiginosa rupe affacciata sulla Val dei Ronchi (1765m, 40min), una modesta elevazione dall’eccezionale posizione che a sud svela uno scorcio sul basso Garda e la penisola di Sirmione, mentre a nord la vista si spinge ben oltre le vicine vette del Baldo, Stivo, Bondone e Carega per arrivare fin sulle algide vette dell’Adamello Presanella, un grandioso panorama già tante volte visto che non finisce mai di stupire. Tornati nel frattempo al vicino rifugio non possiamo far altro che liberarci degli zaini ed accomodarci ad uno dei tavoli posti all’esterno di quel che un tempo era una caserma, dove baciati dal sole e in buona compagnia il tempo vola via.
Mentre dalla pianura il vento sale veloce con il suo carico di nubi, a noi non resta che ricalcare pressappoco le nostre stesse orme fin al bàito di Roccopiano, dove preferendo stavolta seguire da lì l’innevato tracciato della strada, prendendoci tutto il tempo che serve e senza difficoltà alcuna facciamo ritorno a Passo Fittanze (ore 2).
Dislivello assoluto 366m.
Tempo di cammino ore 4:40.
Lunghezza tragitto Km13.