18/02 M.Grappa - GrEsGa

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18/02 M.Grappa

Diario di Bordo > 2021
M.Grappa
18/02/2021
Il confinamento regionale che l’emergenza pandemia impone alla fine si rivela un’ottima occasione per riscoprire monti e luoghi di casa che avevamo quasi dimenticato. Come il Grappa, dove senza meta ben precisa o tempi da rispettare, passo dopo passo ci ritroviamo a tracciare la via nella spessa coltre nevosa che ricopre le indelebili testimonianze della Grande Guerra. Trincee, camminamenti e resti di vecchi baraccamenti, ma soprattutto nomi di monti e avvallamenti che riportano alla mente i tanti ricordi dei nostri nonni, che proprio qui hanno vissuto sulla propria pelle quei tragici eventi.

Alle spalle del rifugio Bassano (1750m) la nostra giornata inizia risalendo l’innevata traccia che dal parcheggio va a intercettare la trasversale mulattiera che dalla sommità del Grappa dirige a nord, un sentiero di cresta dove mantenendoci a debita distanza dall’ingannevole cornice di neve sospesa sul versante occidentale e passando a fianco del fatiscente fabbricato dell’ex base Nato, nel frattempo giungiamo alla così detta “Nave” (1743m,40min), un panoramico torrione osservatorio dove ben oltre il Lagorai e Cima d’Asta la vista si spinge fin alle dolomitiche vette bellunesi. Giù ai piedi della torretta giriamo le spalle al Sacrario di cima Grappa e ci incamminiamo verso nord sull’indicazione del segnavia 156, un’altrettanto panoramica mulattiera di cresta che più avanti abbandoniamo per calare giù a destra da un breve e ultimo tratto in discesa che porta alla Croce dei Lebi (1574m, 30min), strategico valico e crocevia di importanti sentieri come l’Altavia degli Eroi e il circuito ad anello del Sentiero Natura. Interrompendo così la discesa in valle e cercando nel contempo d’immortalare l’impalpabile foschia che avvolge il sottostante alpeggio del “Pian dea Bala”, per evidente traccia a destra risaliamo direttamente ai ruderi del Cason Melin (1460m, 40min), ottima occasione per un veloce pitstop prima di proseguire sulla stradina innevata che traversando il pendio orientale del Grappa porta all’agriturismo di Malga Val Vecia (1542m, 30min), prezioso punto ristoro ora chiuso per l’inverno ma dotato comunque di comodo locale per l’eventuale bivacco d’emergenza. Lasciato il solare terrazzo e proseguendo sul sentiero naturalistico che nel frattempo s’insinua nella fascia boscata, in moderata salita sbuchiamo tra i pascoli alpini di Prà Gallina, l’ennesima dorsale che digrada dal massiccio centrale del Grappa dove intercettato il tratto finale della via ferrata “Guzzella” (1615m, 20min) ci aspetta un brusco cambio di pendenza, un’erta salita che sempre più ardita termina dinnanzi al rifugio Bassano (20min), il nostro punto di partenza, dove però la giornata non è ancora finita. Proguendo infatti sulla strada asfaltata e passando per la vicina caserma Milano, ben presto ci ritroviamo dinnanzi all’evocativo Sacrario dedicato ai caduti del Grappa (1775m, 20min), un’immancabile e doveroso pellegrinaggio tra i loculi che custodiscono le spoglie di altrettanti giovani soldati di ambo gli schieramenti che proprio qui, poco più di un secolo fa hanno sacrificato la propria vita per quel che sembra ormai una parola dimenticata…Onore!
Lasciandoci alle spalle l’evocativo Sacello della Madonna del Grappa su a monte risaliamo i trecento metri della Via Eroica, una lenta e solenne marcia che su in alto termina dinnanzi all'austero portale Roma, massima elevazione del Grappa ed ennesima occasione per riflettere sull’orrore di tante guerre che ancora oggi tormentano ogni angolo del pianeta, prima di ridiscendere giù a nord e concludere così la breve ma intensa giornata nell’accogliente rifugio Bassano (30min).
Dislivello assoluto 315m.
Tempo di cammino ore 3:25.
Lunghezza tragitto Km 7.
                                          
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