17/10 malghe sul Baldo
Diario di Bordo > 2021
M.Baldo
Giro delle malghe
17/10/2021
A ridosso della lunga catena del Baldo e ben protetta tra i contrafforti rocciosi del versante atesino, la val Domenegal custodisce gelosamente un habitat naturale di rara bellezza, un’ampia e lussureggiante conca circondata da rigogliosi boschi, dove la scusa di seguire il tranquillo circuito del “giro malghe” è l’occasione giusta per lasciarsi trasportare dalle suggestive sensazioni che solo le calde policromie della faggeta autunnale sanno dare.
Prati brizzolati dalla brina e frizzante aria mattutina, un’atmosfera quasi invernale che a quest’ora del giorno fa sorgere spontanea una domanda “cosa ci facciamo qui?”. Ma ecco che un veloce scambio di battute è sufficiente a rompere ogni indugio e a far smuovere i primi passi lungo la strada che dal parcheggio di Novezzina (1430m) risale al “Caval di Novezza”, dove abbandonato lì in piena curva sia l’asfalto della provinciale che i resti delle vecchie trincee, dritti sul segnavia 80 imbocchiamo il viottolo che tra i pascoli s’allontana a nord. Tralasciando da lì a poco la deviazione per “passo Cerbiolo” e subito dopo anche quella per il crinale del Baldo, ecco che alla successiva biforcazione di malga Acque Nere (1382m, 30min), al circuito lungo del “giro malghe” preferiamo quello corto per “Madonna della Neve”. Abbandonato così il segnavia 80 non resta che seguire senza alcun dubbio d’orientamento il comodo ed evidente sentiero 652 che nel folto della faggeta cala giù a destra, un’atmosfera magica carica dei caldi colori autunnali, dove accompagnati dal cadenzato crepitio di foglie secche ben presto dimentichiamo i brividi invernali e ci abbassiamo sempre più di quota fin a sbucare tra i prati di località Domenegal per giungere poi all’ormai vicino albergo Monte Baldo (1120m, ore1), porta d’ingresso del piccolo borgo della “Madonna della Neve”. Lasciato alle nostre spalle il caratteristico alberghetto alpino e intercettata alla fine del viottolo la strada principale, tralasciando per ora l’indicazione per il Pian della Cenere usciamo dal gruppo di villini per deviare poi sulla trasversale stradina che porta all’antica chiesetta dedicata proprio alla “Madonna della Neve” (1077m, 20min), l’occasione giusta per l’ennesima foto ricordo prima di ritornare sulla via principale e calare giù fin al ponte Balanzà, dove imboccata la comoda sterrata che devia a destra, dritti a sud approdiamo al “Pian della Cenere” (1000m, 40min), una lussureggiante radura incorniciata da antichi boschi dove l’aria odora di camini accesi, sensazioni e immagini d’altri tempi che rievocano ricordi fiabeschi. Ed è proprio lì, sulla soglia d’accesso a questo mondo incantato che ripiegando alla nostra sinistra (segnavia 661) iniziamo a recuperare il dislivello fin qui perso risalendo la sterrata per malga Trattesoli (1117m, 20min), dove mantenendoci alti e cambiando nuovamente direzione, verso sud nel frattempo lasciamo la carrabile di servizio alle malghe per deviare sul sentiero che tra gli alberi risale sul “filo di Lavacchio” (1349m, 50min), la cresta panoramica che a picco sulla Val d’Adige e ben affacciata sul dirimpettaio altopiano lessinico è un invito a nozze per la sosta rancio. Soddisfatta la vista e riempita la pancia, sempre per sentiero 661 raggiungiamo l’ormai vicino alpeggio di malga Lavacchio e il bivacco della SAT di Avio (1362m, 10min), ottimo punto ristoro dove però a questo punto non possiamo far altro che scattare qualche foto e proseguire dritti nel bosco fin al crocicchio di Passo del Cerbiolo (1370m, 40min), strategico valico stretto tra l’omonimo monte e Punta Redutte che fin dai tempi più remoti ha rappresentato un cruciale punto di confine tra paesi e culture diverse.
Scattata un’ultima foto di gruppo non rimane che dirigere alla nostra destra sul segnavia 661, un tracciato in contropendenza dove traversando ai piedi del versante nord di Punta Redutte e mantenendoci alti su malga Fassole, dritti nel bosco proseguiamo fin a intercettare nuovamente il sentiero 80 del mattino (40min), dove a questo punto sotto lo sguardo delle creste del Baldo non resta che tornare sui nostri passi fin al Caval di Novezza, nostro punto di partenza (20min).
Dislivello assoluto m370.
Tempo di cammino ore 5:30.
Lunghezza tragitto Km. 18.