23/01 Castelberto
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Lessinia
Castelberto
23/01/2024
Cielo azzurro e sole splendente, condizioni perfette per salire a Passo delle Fittanze e incamminarci sul sentiero per Castelberto, un classico giro ad anello tra i sconfinati pascoli innevati della Lessinia occidentale che non finisce mai di stupire.
A Passo Fittanze (1399m), alla più comoda strada per Erbezzo preferiamo il sentiero che a nord attraversa i pascoli di malga Fittanze, una pista innevata che a ridosso della recinzione porta al primo bivio della giornata (10min). Ed è così che tralasciando al di là del filo spinato quello che sarà poi il nostro rientro, su verso monte c’imbattiamo prima in una tipica colonnina in pietra della Lessinia, poi nell’imbocco di un’oscura spelonca, e più su ancora in un’originale “sengèla” con tanto d’epigrafe incisa sopra, preziose testimonianze del passato che disseminate lungo il sentiero ci guidano fin alla “Speluga del Martin”, un pozzo naturale ben protetto da lastre in pietra e abeti che sembra custodire chissà quale altri misteri. Dopo questo curioso viaggio nella storia non resta che seguire l’evidente traccia che traversando la radura risale tra i pascoli di Bàito Roccopiano (1523m, 30min), posto e momento giusto per tirare fiato, prima di proseguire sul segnavia E7 che a destra della malga va a intercettare al Bivio del Pidocchio nuovamente la strada per Erbezzo (1568m, 20min). Con tanto di ramponi ai piedi e le cime del Baldo ben in vista, sull’indicazione per Castelberto ora ci ritroviamo a mordere la pista ghiacciata che ricopre la strada per Malga Lessinia (1616m, 10min), altra occasione per una breve sosta prima di riprendere sul retro della vicina chiesetta la traccia che salendo a malga Pidocchio cala poi sul bordo di una pozza gelata e risale subito dopo sul successivo dosso, un dolce saliscendi che rigorosamente in disparte dalle piste da scii va a intercettare al Bivio di Castelberto la strada per San Giorgio (1701m, 30min), dove un paio di husky con tanto di slitta al seguito sembrano arrivare giusto ora da qualche sperduto villaggio della Lapponia. Ed è in questa magica atmosfera invernale che persistendo sul tracciato pedonale e senza lasciarci distrarre da altre deviazioni, dritti dinnanzi a noi attraversiamo l’abbacinante distesa di neve che ci separa dal rifugio Castelberto (1765m, 30min), il posto giusto questo per la sosta rancio prima di raggiungere la vicina sommità del Castelberto stesso, dove lì a precipizio sulla Val dei Ronchi un osservatorio a pozzo circolare ci aspetta per dare un nome alle tante cime vicine e lontane che l’occhio riesce via via a inquadrare. Con un strategico giro di boa ora torniamo sui nostri passi verso sud, un deciso cambio di direzione dove con il sole in fronte e la sottile linea di creste appenniniche che laggiù sembrano galleggiare sulla foschia della pianura, ancor prima del bivio di Castel Berto deviamo a destra sull’intermedia indicazione per Fittanze (20min), una strada forestale che tra i pascoli tutti innevati s’abbassa prima a Malga Coe di Ala (1660m, 10min) e più giù ancora a malga Lavacchione (1405m, 40min), tipiche costruzioni in pietra della zona dove l’invidiabile vista sul Baldo ispira una sosta. A questo punto non resta che seguire il tratto cementato della forestale che nella sottostante faggeta porta all’ennesimo bivio della giornata, dove ignorando strada facendo la deviazione per malga Lavachietto, dritti sul sentiero principale ben presto sbuchiamo nell’amena area picnic che interrompe la discesa a Sega di Ala (1310m, 20min).
Abbandonato qui il circuito ufficiale del “Giro Malghe”, alla nostra sinistra varchiamo il cancello d’accesso al pascolo, dove mantenendoci a margine della bella faggeta e seguendo la così detta “Strada dei Ladri”, ecco che intercettato su in alto il sentiero del mattino diventa poi facile terminare in bellezza al bar di Passo Fittanze (40min), nostro punto di partenza.
Dislivello assoluto 455m. ((↑531m ↓545m).
Tempo di cammino ore 4:40.
Lunghezza tragitto Km 14.