12/11 Recoaro Mille
Diario di Bordo > 2021
Recoaro Mille
sul sentiero dei “Grandi Alberi”
12/11/2021
“Gli alberi sono le colonne del mondo, quando gli ultimi alberi saranno stati abbattuti, il cielo cadrà sopra di noi”.
Un saggio mònito quello degli antichi nativi d’America che proprio sull’ondulato altopiano delle Montagnole sembra trovar conferma. Infatti tra pascoli e boschetti ecco qua e là far bella mostra qualche vetusto patriarca vegetale, alberi secolari che ben slanciati verso il cielo sembrano implorare l’uomo a non tirare troppo la corda, perché se mai dovesse rompersi l’ancestrale rapporto che da sempre unisce i nostri destini, sarebbe la fine per il mondo intero.
In quel di Recoaro Mille (1007m) la nostra giornata inizia incamminandoci direttamente sulla strada che dal parcheggio antistante l’omonimo Ristorante Chalet prosegue per Pizzegoro (1012m, 20min), una località sciistica questa con tanto di area sosta che a ben vedere ci avrebbe risparmiato qualche chilometro. Ma come ben si sa, con i se e i ma non si va da nessuna parte, ed è così che con i motori ben caldi a questo punto proseguiamo oltre la conca di Pizzegoro fin ad arrivare là dove l’indicazione 120 del sentiero dei “Grandi Alberi” invita ad abbandonare l’asfalto per risalire a sinistra sull’altopiano delle Montagnole (20min). Approdati sull’ondulato pascolo che lambisce le falde rocciose di Cima Campo Davanti quasi subito ci ritroviamo al cospetto dell’imponente e fiero “Linte delle Montagnole”, il secolare tiglio che lì sul cucuzzolo erboso sembra sorvegliare l’intera valle e i suoi centri abitati, un’illustre incontro questo che anticipa di poco il “Fagaro di Malga Sebe”, un faggio altrettanto secolare dove passando sotto i suoi scheletrici rami nel frattempo proseguiamo fin a sfiorare il bordo di una pozza d’acqua e arrivare così a Malga Anghebe (1178m, 30min), un villino ben affacciato sulla conca di Recoaro che merita senz’altro di essere immortalato. Con la vista che sempre più si apre sull’anfiteatro delle Piccole Dolomiti, tra pascoli e boschetti proseguiamo verso ovest fin all’ennesima pozza per l’abbeveraggio del bestiame, un’altro spicchio di cielo adagiato lì tra l’erba del prato dove seguendo il comodo viottolo sterrato che gli corre in fianco ci abbassiamo fin a intercettare proprio davanti a Malga Ofra la strada principale dell’altopiano (1098m, 20min). Giusto pochi metri lungo la carrabile, e l’indicazione dei Grandi Alberi ci indirizza sul sentiero che a sinistra s’innalza nuovamente tra i pascoli delle montagnole, una breve digressione dal tracciato della strada che verso monte porta a una vecchia malga e all’ennesimo incrocio, dove ignorando i segnavia che indirizzano su per la cresta del monte non ci resta che calare di quota fino a intercettare a Malga Podeme nuovamente la sterrata di servizio alle malghe (1080m, 20min). Ripreso così il segnavia 120 e senza dubbi d’orientamento, dritti sulla strada passiamo da malga Raute e Malga Pace per risalire poi a Malga Rove (1176m, 35min), ultima malga sul nostro tragitto dove superata una pozza d’acqua che sembra disegnata col compasso, poco su a monte ci ritroviamo davanti al cartello che vieta l’accesso al sentiero storico per il rifugio Cesare Battisti. Ed è così che senza alcuna alternativa giù a destra seguiamo la deviazione consigliata dal segnavia 120, un scosceso sentiero che abbassandosi nel bosco risale poi a intercettare la strada (1200m, 35min), ultimo tratto del lungo nastro asfaltato che da Recoaro porta al rifugio Cesare Battisti (1265m, 20min), la nostra meta. Dopo aver fatto gli onori alla cucina di casa ed esserci riempiti gli occhi col grandioso panorama che a nord spazia su gran parte delle Prealpi vicentine e sulla conca di Recoaro, due passi sul circuito storico che si dipana nei dintorni del rifugio son quel che ci vogliono prima di ridiscendere giù per la strada a imboccare nuovamente il segnavia 120, il sentiero che nel bosco risale poi a Malga Rove (50min).
Passando così a ritroso per le stesse malghe già incontrate nell’andata e mantenendoci stavolta sulla strada forestale anche ben oltre Malga Ofra (50min), passando per la trattoria Gabbiola raggiungiamo la borgata di Casare Asnicar (10min), un piccolo borgo di case dal tetto spiovente dove seguendo la provinciale che qui risale da Recoaro, dritti a est torniamo direttamente al punto di partenza (ore1).
Dislivello assoluto 260m.
Tempo di cammino ore 6:10.
Lunghezza tragitto Km 22.