09/03 Costabella
Diario di Bordo > 2022
M.Baldo
Cima Costabella
09/03/2022
Con poche idee sul dove andare ma con tanta voglia di camminare, quest’escursione in solitaria oggi mi porta ad arrancare su per le pendici meridionali del M.Baldo, un paesaggio idilliaco dove tra crocchi in fiore e timidi camosci al pascolo, già si respira aria di primavera.
A Malga Valfredda Crocetta (1321m) la giornata inizia rompendo il fiato sull’indicazione del segnavia 656 “Lino Ottaviani”, una traccia che tra i pascoli s’innalza in leggera salita fin a intrufolarsi nella fascia boscata che ricopre questa parte orientale del Baldo. Un brusco cambio di scenario e di pendenza, dove a stretti tornanti il sentiero zigzaga nell’ombra della scheletrica faggeta fin a sbucare tra i prati d’alta quota, setosa erba ingiallita dal freddo dove sotto l’attento sguardo di alcuni timidi camosci tralascio la deviazione sinistra per il forte di Naole, e dritto su a monte guadagno senza difficoltà il crinale e il trasversale sentiero 658 (1688m, ore1:10). Con il fiordo gardesano a sinistra e il solco dell’Adige a destra ora a nord seguo la linea spartiacque della cresta di Costabella, una tranquilla e panoramica altavia che in leggera e costante salita porta prima al rif. Fiori del Baldo (1815m, 25min) e poi al sovrastante rif. Chierego (1911m, 20min), due immancabili punti sosta prima d’attaccare l’erta rampa che culmina sulla brulla gobba di Cima Costabella (2053m, 25min), la vetta più meridionale dell’intera dorsale baldense e meta della giornata. L’osservatorio in muratura che lì sul cucuzzolo distribuisce in tutte le direzioni i nomi dei monti e delle località del vicinato, oltre a rivelarsi un’ottimo riparo dal gelido vento ben si presta per immortalare la foto di vetta, la giusta soddisfazione prima di tornare giù dalla medesima via appena risalita e passare così nuovamente dall’intermedio rif. Chierego (10min) per finire la discesa al sottostante Fiori del Baldo (10min). Nei pressi della stazione della seggiovia che qui sale da Prada, stavolta all’altavia dell’andata preferisco la vecchia strada militare che risale dalle due Pozze, una pianeggiante pista ancora tutta innevata dove mantenendomi poco sotto il crinale e ben affacciato sul versante gardesano, più a sud devio sulla breve rampa che verso monte scavalca al di là della cresta di Costabella e cala nell’adiacente Val di Naole (ore1:05). Stretto così tra le due creste di Naole e con l’omonimo forte alle spalle, a questo punto mi basta seguire verso sud l’evidente sentiero di fondovalle per sbucare direttamente sul bel poggio dei Colonei di Pesina (1366m, 35min), un solare pulpito ben affacciato a mezzogiorno questo, dove la grandiosa vista sulla pianura e il lago sono l’ispirazione giusta per la sosta rancio.
A questo punto della giornata non mi resta che seguire ad est la strada forestale che qui collega i due opposti versanti del Baldo. Un tratto di sterrata interrotta da due brevi ed erte rampe cementate, dove passando dinnanzi alla successiva casara dei Colonei di Caprino e accompagnato dal volo radente di un stormo di taccole, su fondo asfaltato e pressochè pianeggiante alla fine concludo direttamente al punto di partenza (45min).
Dislivello assoluto 732m.
Tempo di cammino ore 4:45.
Lunghezza tragitto Km 15.