08/11 M.Cengio
Diario di Bordo > 2023
Altopiano d’Asiago
La Mulattiera d’arroccamento al monte Cengio
08/11/2023
La voglia di camminare oggi ci ha riportati sull’Altopiano d’Asiago, e precisamente sul monte Cengio, dove ardite cenge sospese nel vuoto e buie gallerie scavate nel ventre della montagna sono ancora lì a ricordare i sanguinosi eventi della “Grande Guerra”.
Tralasciando nel Piazzale del Principe di Piemonte (1289m) sia la strada per il forte Corbin che quella del nostro successivo rientro, per segnavia 651 imbocchiamo la sterrata della così detta “Granatiera”, una comoda mulattiera che in leggera salita porta a una prima postazione di cannoni, buia galleria questa che alla nostra destra fora da parte a parte l’intera dorsale rocciosa e s’affaccia sull’opposta valle. Dopo aver visitato il strategico avamposto e le sovrastanti trincee, non rimane che riprendere l’ardito tracciato d’arroccamento inciso sul fianco meridionale della montagna, un susseguirsi di buie gallerie e solari viste sulla pianura vicentina che in costante discesa porta nel Piazzale dei Granatieri (1275m, 35min), dove oltre la Chiesa dedicata ai Caduti e l’omonimo rifugio, nell’ampio parcheggio incrociamo quella che poi sarà la nostra strada di ritorno. Giusto il tempo per un’occhiata alla mappa della zona, e lì ai piedi dell’evocativo sacello riprendiamo il suggestivo tracciato che a strapiombo sulla Val d’Astico ci sorprende con grandiose viste sulla dirimpettaia dorsale che dal Summano al Novegno termina poi sull’inconfondibile cima del Priaforà, una finestra spalancata nella roccia che là in fronte a noi porta a galla ricordi di passate escursioni. Ben rassicurati dall’immancabile draglia che lì tesa sul baratro funge da parapetto di protezione, superando strada facendo la più lunga galleria di tutto il tragitto e risaliti nel frattempo anche sul vertiginoso “Salto del Granatiere”, ecco che con la croce di vetta che svetta sulla nostra testa non resta che infilare il buio cunicolo della “Galleria di comando” prima di sbucare nel “Piazzale Pennella” (1310m, 30min), dove senza perder tempo ripieghiamo subito sulla breve scalinata che a sinistra rimonta sul monte Cengio (1347m, 10min), un balcone panoramico dove ben oltre i monti del circondario e la pianura la vista spazia libera fin alle dolci ondulazioni dei Colli Euganei. Raggiunta così la massima elevazione della giornata e scattata l’immancabile foto di gruppo, a ritroso torniamo giù nel “Piazzale Pennella”, dove alcune tavole descrittive aiutano a dare un nome alle creste innevate che a nord caratterizzano l’ondulato altopiano dei “Sette Comuni” e dove tralasciando anche qui la strada di rientro, dritti nel bosco proseguiamo sul segnavia 643 fin al bivio per “Casale” (1300m, 30min), una località giù in valle che ignoriamo per mantenerci invece a destra sull’indicazione per forte Corbin, la nostra prossima meta. Prima per stretto sentiero e poi su stradello più ampio, sempre nel bosco e in costante discesa nel frattempo sbuchiamo in una radura prativa, piacevole intermezzo dove immortalare un rustico fienile in pietra dal tetto spiovente prima di proseguire fin al successivo bivio col sentiero 639 della Val Silla (25min), altra possibile via di rientro che ignoriamo per proseguire sul sentiero che sempre nel bosco porta a intercettare la strada principale (1140m, 15min), il nastro d’asfalto che proveniente dai paesi dell’Altopiano lì a sinistra porta direttamente nel parcheggio di Forte Corbin (1090m, 25min). Purtroppo, dinnanzi al cancello chiuso non possiamo far altro che immortalare la facciata principale e uno scorcio dell’ala sud della poderosa fortezza, prima di fare dietrofront e proseguire stavolta ben oltre il precedente bivio in direzione di Treschè Conca, dove lì per strada abbandoniamo il nastro d’asfalto (1190m, 30min) per deviare a destra sul sentiero che porta a Piazzale del Granatiere (25min).
Assaporando ormai la fine della giornata, stavolta ci concediamo una visita alla sovrastante chiesa dedicata ai valorosi “Granatieri di Sardegna”, prima d’imboccare la strada asfaltata che sull’opposto versante della mitica “Granatiera” e praticamente parallela alla stessa porta dritti al punto di partenza (25min).
Dislivello assoluto 257m. (↑469m, ↓515m).
Tempo di cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto Km 15.
Note:
Benché la “Granatiera” non presenti particolari difficoltà, bisogna comunque prestare attenzione nei tratti più esposti, dove seppur ben protetti da un corrimano in cordino d’acciaio, chi soffre di vertigini potrebbe aver problemi (attenzione ai bambini). Inoltre, per attraversare le gallerie munirsi di torcia elettrica.