10/07 Parco M. Corno - GrEsGa

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10/07 Parco M. Corno

Diario di Bordo > 2024
Alto Adige
Parco Naturale del Monte Corno
10/07/2024
A circa 1100 metri d’altezza, come un’isola felice che emerge dal caotico viavai della sottostante Val d’Adige, il Parco Naturale del Monte Corno custodisce un habitat naturale di rara bellezza, un microcosmo ricco di biodiversità dove il tempo è ancora scandito dal tranquillo passare delle stagioni.

Nel centro di Trodena (1127m), poco sotto la caratteristica chiesetta dall’immancabile tetto spiovente imbocchiamo la via della vecchia segheria, una strada in discesa che al di là del ponte sul torrente abbandoniamo per deviare a sinistra sul segnavia 6 per Anterivo, altro comune compreso nel parco naturale del Monte Corno. Su per il viottolo acciottolato ci avviamo così in uno slalom tra alti fusti d’abete e pietre ammantate di muschio, l’habitat ideale per fiori e funghi che con il loro profumo riempiono l’aria e inebriano tutti i sensi, mentre intersecando più volte il tracciato della forestale e senza lasciarci distrarre dalla trasversale sterrata del segnavia 4 (ore2), dritti su a monte superiamo una zona paludosa prima di sbucare più in alto ancora nella solare radura delle Malghette (1540m, 25min), una pittoresca malga appollaiata su un erboso dosso che rappresenta la massima elevazione del giorno. Dopo l’irrinunciabile sosta, salutati dal starnazzare di galline e anatre ci abbassiamo di quota seguendo il sentiero che tra i lussureggianti pascoli va a intercettare più in basso la stradina sterrata che costeggia stavolta la torbiera di Palù Longa (1460m, 15min), prezioso biotopo questo ricco di piante acquatiche, dove tra danzare di libellule e frinire di cicale si respira aria d’estate. Raggiunto così l’ennesimo bivio, con direzione prevalentemente nord a sinistra deviamo ora sul segnavia 5, altra comoda forestale che qui chiamano “mulattiera”, e che al di là di un cancello in legno scompare nuovamente nel folto bosco. Nel gioco di luci e ombre che animano il sottobosco, ci ritroviamo così ad attraversare zone paludose scavalcate da passerelle e lussureggianti radure punteggiate di mille fiori, un suggestivo ambiente dove la natura è protagonista assoluta, e dove seguendo i lievi saliscendi del sentiero nel frattempo incrociamo nuovamente la trasversale sterrata del segnavia 4, prima di passare sul bordo del laghetto che anticipa la radura di baita Pera (1432m, 50min), una solitaria casupola in pietra che lì nel bel mezzo del bosco appare come un sogno. Senza mai perdere di vista i preziosi segnavia bianco-rossi del numero 5, seguendo l’evidente traccia che nel fitto sottobosco passa nel frattempo dinnanzi alle tipiche baite in legno di “Pinter-Schupfs”, ecco che più avanti ancora ci sorprendiamo ad ammirare il candore dei fiori di lotto che lì sulle tranquille acque di un’ultimo stagno galleggiano come tante barchette, un’incantevole immagine che sembra trascendere direttamente da un altro mondo.
Con il bosco ormai alle spalle dinnanzi a noi si spalancano d’improvviso solari pascoli delimitati da una staccionata in legno, un paesaggio bucolico dove non rimane che seguire la stradina sterrata che nell’ombra degli alberi sempre più radi nel frattempo passa dinnanzi a una fattoria con tanto di fienile e stalla, prima di curvare a sinistra verso le prime abitazioni di Trodena, nostro punto di partenza (ore1).
Dislivello assoluto 468m. (↑612m, ↓587m).
Tempo di cammino ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km 13.
                                      
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