16/08 rif. Carè Alto - GrEsGa

Vai ai contenuti
Privacy e Cookies Policy

16/08 rif. Carè Alto

Diario di Bordo > 2018
Adamello
Rifugio Carè Alto
16/08/2018
Cielo grigio e pioggerellina fine, fine... non proprio l'ideale per una nuova avventura tra i monti. Ma ormai il dado è tratto, zaino e scarponi sono già lì pronti. Quanto basta per infilare una dietro l'altra la Val Sabbia, la Val Rendena, e a Pelugo deviare su per la trasversale Val Borzago, in capo alla quale, ai piedi del Carè Alto lasciamo l’auto nel comodo parcheggio di “Pian della Sega” (1260m), punto di partenza della nostra escursione alle pendici orientali dell’Adamello.

Incamminandoci sulla vecchia mulattiera che risale nell’ombroso sottobosco ricco di muschi e felci, ad ovest ci portiamo nei pressi di malga Coel di Pelugo (1423m, 30min), primo check point della giornata e stazione a valle della teleferica per il rifugio Carè Alto. Proseguendo così senza esitazione su verso monte e sfiorando strada facendo la riva del rio “Bedù di Pelugo”, poco più avanti perveniamo al Ponte Zucal (1638m, 20min), dove tralasciato il sentiero per passo Altar e persistendo a sinistra sul 213, attraversate nel frattempo le tumultuose acque del torrente e arrancando sempre più faticosamente, finalmente l’erta salita si addolcisce sul ripiano di malga Zucal (1507m). L’illusoria spianata dura poco, infatti senza raggiungerne l’alpeggio il nostro sentiero riprende subito ad inerpicarsi sui rocciosi gradoni ammantati di licheni, portandoci così sul fianco superiore del Carè Alto, al cospetto della dentellata cresta orientale. Camminando tra magre zolle erbose e lanuginosi eriofori, per lungo traversone a sud ci portiamo ora sul versante in vista della verde Val Conca, dove issandoci su per un ennesimo e brusco cambio di pendenza, risalito in dirittura d’arrivo un'ultimo tratto gradinato, d’improvviso ecco apparire sopra le nostre teste la meta odierna, il rifugio Carè Alto con la sua chiesetta dalla tipica architettura russa posta lì accanto (2459m, ore 2).
L’ingrata giornata purtroppo non dà tregua, e rinunciando così a malincuore la salita alla sovrastante “bocchetta del cannone”, fatti gli onori alla squisita cucina del rifugio e una breve visita all’interno della storica chiesetta, a ritroso non rimane che ridiscendere il medesimo sentiero che ci ha portato fin qui, terminando così il nostro tragitto a “bastone” nell’ampio parcheggio di Pian della Sega (ore 2:20), dove manco a dirlo, nel frattempo la giornata si è rimessa al bello!
Dislivello assoluto 1200m.
Tempo di cammino ore 5:30.
Lunghezza tragitto Km 9.                                                    
Torna ai contenuti