29/05 Corno d'Aquilio
Diario di Bordo > 2021
Lessinia
A spasso tra i “Corni” della Lessinia
29-05-2021
Più che la meta a far la differenza oggi è la bella sorpresa di ritrovarmi qui a camminare tra i sentieri della Lessinia con Lorenzo, Annalisa, Valentina e Flavio, una nuova e variegata compagnia con cui poter condividere altrettante nuove avventure.
A località Coste (1157m) l’incombente rupe del Corno d’Aquilio ci appare come una meta irraggiungibile, ma come spesso accade l’apparenza inganna…ed è così che tralasciato alla nostra sinistra il più impegnativo sentiero per “passo di Rocca Pia”, dritti a nord la nostra giornata inizia seguendo la rotabile per quel di Fittanze, un breve tratto pianeggiante prima d’imboccare alla nostra sinistra il sentiero 250, un cambio di marcia dalla pendenza ben distribuita che su per il boscoso versante orientale del monte porta direttamente tra gli alpeggi della Preta (1450m, ore1). Tra capriole e corse a rotta di collo un’allegra famigliola di marmotte ci accoglie tra le verdi praterie del pascolo alpino, un inaspettato comitato di benvenuto prima di proseguire a sinistra per l’ormai vicina “Grotta del Ciabattino”, altra sorpresa sulla nostra roadmap giornaliera che al suo interno oltre al ghiaccio sembra custodire chissà quale altro mistero. Dopo esserci rinfrancati con la frizzante atmosfera della buia spelonca non rimane che guadagnare nuovamente la luce del sole, e intercettato al di là della recinzione in filo spinato il viottolo che risale a sud, ecco che tra prato e balze rocciose guadagniamo facilmente quota fin a ritrovarci sotto la croce di vetta del Corno d’Aquilio (1545m, 40min), un posto in prima fila che affacciato sull’altopiano e la pianura a sud ci regala un bel scorcio sul basso Garda e i suoi paesi rivieraschi. Una foto tira l’altra, ed ecco arrivato il momento di girare le spalle alla croce per seguire stavolta il vertiginoso tracciolino esposto sulla Val d’Adige, un sentiero non ufficiale che sfilando dinnanzi alle dirimpettaie vette del Baldo più a nord digrada nuovamente nel verde alpeggio, dove tra le tranquille mucche al pascolo perveniamo alla chiesetta degli speleologi (1483m, 30min) e alla vicina Spluga della Preta, altra meraviglia della natura davanti alla quale è impossibile rimanere indifferenti. Dopo aver soddisfatto la nostra curiosità, nei pressi della vicina stalla di malga Fanta intercettiamo la rotabile di servizio alle malghe, una lunga e comoda sterrata che sconfinando in trentino cala poi a est fin ad intercettare la strada che sarà poi il nostro rientro, e dove sul lato opposto risaliamo dritti sulla gobba del Cornetto (1543m, 40min), l’ennesimo rilievo che caratterizza quest’angolo di Lessinia dove a calamitare l’attenzione più del panorama è la brutta struttura in cemento armato del ripetitore che vi si erge sopra. Un breve break a questo punto della giornata è quel che ci vuole prima di calare leggermente di quota e risalire subito a sud fin sull’adiacente Corno Mozzo (1535m, 40min), un cucuzzolo ben più panoramico del precedente e che all’ombra del Corno d’Aquilio offre comunque un curioso spiraglio sul nostro lago.
Senza seguire alcun sentiero e aggirato sulla destra lo sperone roccioso che poco sotto interrompe il versante nord del monte, ecco che tracciando da soli la nostra via andiamo a intercettare sul fondo della valletta l’evidente viottolo che a sinistra porta sulla strada forestale, la via principale dell’altipiano che in costante discesa a sud torna al nostro punto di partenza (ore1).
Dislivello assoluto 388m.
Tempo di cammino ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km13.