11/01 Via Valeriana
Diario di Bordo > 2023
Lago d’Iseo
Via Valeriana
11/01/2023
Partiti di buon mattino alla volta del Sebino, ecco che a Pilzone (191m) non resta che aspettar il sorgere del sole facendo tappa nel bar vicino alla stazione. Ottima occasione questa, sia per la rituale sosta caffè che far conoscenza con Andrea e Sara, nuovi e simpatici compagni di viaggio che oggi ci guideranno lungo la terza tappa dell’antica strada “Valeriana”.
Al di là della strada littoranea imbocchiamo la scala che sale nella parte alta del paese, dove girate le spalle alla piazza principale, al chiar di luna c’incamminiamo sulla via che a nord esce dal paese. Nell’attimo stesso in cui l’alba diventa giorno, sull’indicazione dell’antica via Valeriana tralasciamo l’indicazione per la “Panchina Gigante” e proseguiamo invece lungo la stradina pedonale che affacciata sul promontorio di Montecolo e il basso lago nel frattempo si riallaccia alla strada principale per allontanarsi poi nell’entroterra, un paesaggio rurale dove tra galline ruspanti e asinelli mezzi addormentati ci ritroviamo a passare prima sotto e poi sopra al viadotto della tangenziale, un tortuoso nastro d’asfalto che conduce al borgo di Tassano (320m, ore1). Superato anche questo abitato e attraversato con attenzione lo svincolo della tangenziale, ecco che finito l’asfalto finalmente inizia lo sterrato, e costantemente accompagnati dalla vista sul lago entriamo a Maspiano (350m, 20min), dove tra case in pietra e portali a volto proseguiamo sull’acciottolato vicolo che a destra va a innestarsi sulla strada per Marasino, altro pugno di case assiepato stavolta attorno alla parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate (260m, 20min). Seguendo il prezioso filo d’Arianna tracciato dagli immancabili segnavia, tra coltivi d’olivo e spinosi fichi d’india che danno un tocco mediterraneo a tutta la riviera del lago, nel frattempo arriviamo in quel di Pregasso (250m, ore1), dove lì ai piedi del promontorio che ospita la chiesa di San Pietro e Paolo, la tirannia del tempo ci impedisce di salire fin lassù a immortalare l’ennesimo scorcio sul lago. Con la certezza che qui dovremmo tornare, dritti sulla nostra strada passiamo nuovamente sotto l’ingombrante viadotto della tangenziale e attraversiamo altri incroci e strade, prima d’infilarci tra le vie di Colpiano (329m, 20min), altro paese sulla strada che dritta a nord porta ad affacciarci sulle “Piramidi di terra” che anticipano il nostro arrivo a Cislano, dove stavolta è impossibile non fermarsi ad ammirare i pregevoli affreschi che tappezzano i muri dell’antica chiesa di S.Giorgio (650m, 40min). Lasciandoci alle spalle l’amena area ricreativa che circonda la chiesa, non resta che proseguire per il successivo abitato di Zone (684m, 10min), imperdibile occasione per tirar fiato e far scorta di cibo e bevande, prima d’attaccare fuori dal paese l’erta e interminabile mulattiera acciottolata, che passando ai piedi della parete segnata dalle orme di dinosauro, risale fin al passo della Croce di Zone (903m, 40min), posto e momento giusto per sedersi attorno al tavolo e consumare il nostro rancio.
Raggiunta la massima elevazione della giornata, a nord inizia la scoscesa mulattiera cementata che nell’ombra di “Corna Trentapassi” cala giù nel folto castagneto. Una vera tortura per ginocchia e caviglie, dove affacciandoci di tanto in tanto sull’alto Iseo e le innevate cime che lo incorniciano, strada facendo passiamo dinnanzi alla chiesa di San Defendente (ore1) e tra le strade dell’abitato di Govine (220m, 10min), dove ormai in riva al lago la giornata termina nel bar della stazione di Pisogne, il posto giusto per aspettare il treno che torna a Pilzone (190m,20min).
Dislivello assoluto 710m (+951m, - 969m)
Tempo di cammino ore 5:50.
Lunghezza tragitto Km 24.