19/6 Giro malghe sul Baldo
Diario di Bordo > 2013
M.Baldo
Giro Malghe nella conca della Madonna della Neve
19/06/2013
19/06/2013
Fuoco fuocherello…o per meglio dire le tecniche per produrlo; infatti nel far di necessità virtù, proprio il fuoco in passato ha rappresentato un’importante risorsa economica per questa parte del M.Baldo, dove il curioso toponimo “Pian della Cenere” è legato all’intensa attività dei carbonai nella produzione di carbone vegetale, e altrettanto curiosi documenti storici riportano che nel 1776 i Rudari di Avio ottennero una concessione imperiale asburgica per l’estrazione e lavorazione della selce, l’indispensabile minerale per l’innovativo sistema d’accensione a “pietra focaia” delle armi da fuoco del tempo.
Abbandonata la strada Graziani a Caval di Novezza (1433m) e lasciate alla nostra destra le trincee della Grande guerra, in leggera discesa digradiamo a nord sul sentiero n°80, dove passando dal solare alpeggio all’ombrosa faggeta e tralasciato ad un primo bivio il sentiero 661 per il passo del Cerbiolo (nostro successivo ritorno), poco dopo intercettiamo il segnavia 652, il lungo sentiero che da valle risale fin su al Telegrafo. Seguendo a questo punto l’indicazione per il “giro delle malghe” e raggiunto più in basso l’ennesimo crocevia di località “Acque Nere” (1382m, 30min), proseguendo da lì a destra giù nel bosco sul segnavia 652 e attraversati strada facendo un paio di ruscelli, ecco che abbandonata l’ombra dei faggi e attraversato un solare prato, infine giungiamo al rifugio M.Baldo (1120m, ore1), primo punto ristoro che ci accoglie nel piccolo borgo della “Madonna della Neve”. Imboccato alla fine della breve via il comodo tratturo che a destra digrada direttamente nella lussureggiante conca del “Pian della Cenere” (1004m, 40min), ripiegando lì alla nostra sinistra sul sentiero 661 che dolcemente risale nel boscoso versante orientale e passando strada facendo per malga Trattesoli e il corno di Corlach, ecco che deviando nuovamente a sud lungo il crinale vista Val d’Adige, infine approdiamo al Bivacco Lavacchio (1362m, ore1:20), altro solare e solitario alpeggio che ben si presta per la nostra sosta rancio.
Ripreso il tracciato del segnavia 661 che da nord a sud traversa il boscoso versante occidentale del M.Cerbiolo, alla fine ci portiamo all’ennesimo crocicchio di passo Cerbiolo (1370m, 30min), il strategico valico che separa per l’appunto la cuspide del Cerbiolo dalla dirimpettaia Punta delle Redutte. Persistendo a questo punto verso ovest sul segnavia 661 e mantenendoci alti sopra malga Fassole, scavalcati strada facendo alcuni faggi divelti e prestando attenzione a non scivolare lungo il dirupato tracciato che traversa il versante settentrionale delle Redutte, all’ombra del fitto bosco infine intercettiamo nuovamente il crocevia già incontrato al mattino (40min), dove ricalcando da lì i nostri passi, a ritroso concludiamo il lungo periplo al Caval di Novezza (20min).
Dislivello totale 370m.
Tempo totale di cammino ore 5.
Lunghezza tragitto Km 18.