25/10 Creste di Naole - GrEsGa

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25/10 Creste di Naole

Diario di Bordo > 2015
M.Baldo
Creste di Naole
25/10/2015
Finalmente un'altra stagione di lavoro sul lago è archiviata, e così dismessa la divisa da marinaio d'acqua dolce ecco arrivato il momento d’indossare scarponi e zaino, l’attrezzatura giusta per salire fin sulle creste di Naole e apprezzare ancor di più l’azzurro fiordo gardesano.

Dai 1270 metri delle Pozze di Pralongo la giornata inizia risalendo  la carrabile indicata dal segnavia 51, una comoda carrabile dalla pendenza ben distribuita che poco più in alto abbandono per deviare sul sentiero che al di là di una sbarra metallica s’intrufola nell’incantevole faggeta di Naole, un viaggio sensoriale tra caldi colori e inebrianti essenze autunnali che passo dopo passo mi porta tra i pascoli del bàito d’Ortigara e alla vicina chiesetta dedicata alla Madonna della Neve (1438m, ore1), l’occasione giusta questa per girare lo sguardo all’indietro e ammirare la grandiosa vista sul lago e i suoi monti. Attraversato il verde pascolo che sta a monte della chiesetta e risalita la successiva fascia boscata, più in alto riecco nuovamente la carrabile che sale dalle due pozze, linea di confine tra la fascia boscata e ì pascoli alpini che mantenendosi sotto il crinale della Costabella porta direttamente al rifugio Fiori del Baldo (1810m, ore1), punto culminante della giornata dove oltre il Garda, la val d’Adige e la pianura, a sud la vista si spinge fin sulle cime appenniniche. Tornando ora a sud lungo il crinale della Costabella e superato strada facendo sia il bivio per la Bocchetta di Naole che l’evocativo monumento dedicato ai Partigiani (1680m, 25min), nel frattempo lascio l’altavia per calare giù a sinistra fin nel fondo della val di Naole (1587m, 20min). Girate a questo punto le spalle al sovrastante Forte e seguendo verso sud il pianeggiante sentiero 662, tra resti di casermette e pozze d’acqua nel frattempo la curiosità mi porta ad abbandonare momentaneamente la lussureggiante vallecola per raggiungere il muretto di pietre che lassù in alto segue per tutta la sua lunghezza il crinale di sinistra, una sorta di “spina dorsale” che a sud culmina sulla cima del M.Sparavero (1520m, 20min), un solitario belvedere dalla particolare vista sulla piana di Caprino e l’abitato di Spiazzi che a ragion veduta si rivela essere la vera meta della giornata.
Dopo il meritato spuntino arriva il momento di calare nuovamente sul sentiero di fondo valle, la via maestra che tra radi boschetti e mucche al pascolo va’ a confluire sulla trasversale strada forestale che a sud collega i due opposti versanti del Baldo (1300m, 20min), un’agevole carrabile questa che a destra porta direttamente al punto di partenza (40min).
Dislivello assoluto 545m.
Tempo di cammino ore 4:20.
Lunghezza tragitto Km 15.
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