05/05 dal Lago a Prada
Diario di Bordo > 2020
M.Baldo
Dal Lago all’alpe di Prada
05/05/2020
Chi l’avrebbe mai detto…eppure proprio in questo drammatico periodo d’emergenza da corona virus, ecco che per respirare l’aria pulita e ascoltare il silenzio non c’è più bisogno di salire tanto in alto, basta semplicemente imboccare la semideserta gardesana orientale e portarci in quel di Brenzone, dove lasciate le rive del lago e risaliti all’abitato di Biaza (160m), eccoci lì pronti ad attaccare l’erto sentiero 655 per le creste del Baldo.
Inerpicandoci fin da subito sulla stretta via che da lì a poco interseca il trasversale sentiero 31 della “bassa via del Garda”, dritti su a monte nel frattempo lasciamo l’abitato per riprendere al di là della strada per S.Zeno l’acciottolato sentiero 655, un’antica via segnata dal tempo e dalle indelebili tracce delle “sbarusole” che passando per Cà Vicari (510m, 50min) e per l’originale “fontana coperta” risale sempre più faticosamente fin a località “Le Cà” (637m, 25min), dove un’antica chiesetta circondata da un pugno di case in pietra è l’occasione giusta per tirare il fiato e immortalare un bel scorcio sull’azzurro lago. Abbandonando a questo punto il segnavia 655 che a monte prosegue dritto per Prada, in uscita dalla contrada ora deviamo sull’acciottolato sentiero che a destra risale più dolcemente tra patriarcali castagni e caratteristici muri a secco, un lungo traversone che a sud porta a Prada Bassa, dove nei pressi della chiesetta di San Bartolomeo (937m, 40min) scorgiamo due originali villini dal tetto spiovente e dall’invidiabile vista lago. Tralasciando qui l’indicazione per San Zeno e proseguendo difronte alla chiesetta sul viottolo che passando per la vicina locanda “La Palazzina” và ad intercettare la strada maestra dell’alpe di Prada, seguendo a questo punto il nastro d’asfalto a nord raggiungiamo l’area picnic posta nei pressi del vecchio impianto di risalita, posto e momento giusto per la sosta rancio (1000m, 40min). Sempre per strada più a nord abbandoniamo l’asfalto per imboccare il viottolo (segnavia 33/34, 20min) che nei pressi di alcuni villini e residence alla nostra sinistra riporta nuovamente nel bosco fin giù all’ennesimo bivio (10min), dove digradando a sinistra sul scosceso segnavia 34, d’improvviso ci ritroviamo davanti a una lunga fila di cinghiali, cinque cuccioli talmente veloci che giusto il tempo per un battito di ciglia, e già scompaiono nel folto sottobosco.
Ancora increduli sull’accaduto, tra faggi, castagni e un’ultimo tratto di mulattiera acciottolata, ed ecco che giù in basso ci ritroviamo a curiosare tra le case e gli incantevoli scorci del solitario borgo di Campo (234m, ore1:25), ideale breve sosta di mezzavia prima di incamminarci sul sentiero 31 per Biaza (30min).
Dislivello assoluto 840m.
Tempo di cammino ore 5:00.
Lunghezza tragitto 15Km.