19/03 Via Valeriana
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Lago d'Iseo
Via Valeriana
19/03/2024
In quest’ultimo scampolo d’inverno rieccoci qui sulla sponda bresciana del Sebino, dove la scusa di ripercorrere la terza tappa della storica “Strada Valeriana” è l’ennesima occasione per riempire gli occhi di meraviglia e fare il pieno d’energia.
Lasciando dinnanzi alla parrocchiale di Pilzone (191m) sia la provinciale che la linea ferroviaria, su verso monte risaliamo nella piazza principale, dove l’indicazione della "Strada Valeriana" indirizza sulla via che a sinistra esce dal paese. Senza lasciarci distrarre dall’indicazione per la panchina gigante, dritti a nord c’incamminiamo lungo il nastro d’asfalto che ben presto lascia il posto al fondo cementato, una pista pedonale che alta lungo la linea di costa e al di sopra dei tetti delle case offre un’incantevole vista sul basso lago e Montisola, prima d’intercettare nei pressi di Gazzane nuovamente la strada che deviando nell’entroterra e passando prima sotto e poi sopra la tangenziale nel frattempo torna in vista lago tra le viuzze di Tassano (ore1), primo borgo sul nostro itinerario. Lasciato il paese e attraversato con attenzione lo svincolo della tangenziale, calpestando finalmente lo sterrato e senza mai perdere di vista l’azzurro lago caliamo nella vallecola solcata dal Mesagolo per risalire poi a Maspiano (350m, 15min), dove davanti alla chiesa di San Giacomo lo zampillo d’acqua della fontana riempie il silenzio della piazza. Tra viottoli acciottolati e muri in sasso lasciamo l’abitato e proseguiamo alti su quel di Gandizzano, prima di passare tra le abitazioni di Gavone e arrivare così al successivo borgo di Marasino (260m, 20min), altro centro storico sul nostro cammino, dove lì dinnanzi alla chiesa di Sant’Antonio Abbate il protagonista è sempre lui, l’azzurro lago con le sue isole e i suoi monti. Senza lasciarci depistare dai segnavia della “Strada dell’olio” che qui spesso si sovrappongono a quelli della “Via Valeriana”, alternando tratti di strada asfaltata a sentieri sterrati attraversiamo uno dopo l’altro gli abitati rivieraschi di Dosso (230m, 15min), Pregasso (250m, 50min) e Colpiano (329m, 20min), un tranquillo saliscendi dall’atmosfera mediterranea prima d’attaccare l’erta strada che allontanandosi dalla vista del lago sale verso la montagna. Cambiando scenario e pendenza del tracciato, con la cuspide del Guglielmo ben in vista ci ritroviamo così a tagliare i noiosi tornanti che il nastro d'asfalto disegna sul fianco destro della valle, la prima vera salita della giornata, dove passando sotto la teleferica di servizio alla cava nel frattempo arriviamo a Cislano (650m, 45min), borgo famoso questo per le sue aguzze “Piramidi di Terra” che ispira una breve sosta, prima di proseguire oltre la storica chiesetta di San Giorgio e salire ancor più in alto fin ad arrivare tra le viuzze di Zone (684m, 15min), un’amena cittadina ricca d’acqua e fontane dove lì seduti attorno ad un tavolo del Bar Centrale è arrivata l’ora della sosta rancio. Collaudato il fischietto e salutato il simpatico oste, non rimane che portarci nella parte alta del paese, dove superato il piccolo cimitero ci attende l’erta e interminabile carrozzabile che passando per le orme fossili dei dinosauri rimonta sul valico della Croce di Zone (900m, 40min), massima elevazione della giornata dove una breve sosta è quel che ci vuole.
Nell’ombra di Corna Trentapassi ora non resta che imboccare il scosceso sentiero 205, un ritorno tutto in discesa che giù dal boscoso versante settentrionale offre di tanto in tanto dei bei scorci sull’area nord del lago, ottima scusa per scattare foto e far riposare le ginocchia, prima di concludere l’interminabile discesa giù in riva al lago, dove le vie di Gavine si confondono con quelle di Pisogne e portano all’ormai vicina stazione (190m, ore1:20).
Dislivello assoluto 710m. (↑951m, ↓969m).
Tempo di cammino ore 6:00.
Lunghezza tragitto Km. 24.