18/10 Montisola
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Lago d’Iseo
Giro ad anello di Montisola
18/10/2023
Un monte e un’isola…o meglio “Montisola”, una manciata di terra aggrappata a uno scoglio, che lì nel centro del Sebino seduce per la tranquillità dei suoi borghi e le strade quasi deserte, dove si incrociano solo vespe o piccoli bus di linea. Un viaggio all’indietro nel tempo che ci riporta alla nostra infanzia, quando le domeniche d’austerity dei primi anni settanta obbligava a lasciare auto e moto in garage, mentre piazze e strade diventavano immensi spazi di libertà per grandi e piccini.
A fianco dell’infopoint di Peschiera Maraglio (186m), l’indicazione per il Santuario della Ceriola ci indirizza nel stretto vicolo che tra le case del lungo lago va’ a intercettare su a monte la strada principale, dove bastano pochi metri d’asfalto verso sinistra, prima di ripiegare subito dopo sul marciapiede sopraelevato che a destra porta al primo bivio della giornata (272m, 5min). Tra le due opposte direzioni per il Santuario stavolta preferiamo seguire verso nord il circuito antiorario dell’isola, un sentiero a tratti attrezzato con cavo d’acciaio, che tra macchia boscata e affacci sulla riviera bresciana si mantiene alto lungo la linea di costa e porta dritto a Olzano (345m, 50min), piccolo borgo di case in pietra con vista su Corna Trentapassi e l’area nord del lago, dove l’unica viuzza che l’attraversa prosegue poi per il vicino abitato di Siviano (265m, 10min), sede comunale di Montisola e decisivo giro di boa del nostro itinerario. Sul sagrato della chiesa parrocchiale troviamo l’angolo giusto per immortalare l’opposta riva bergamasca e i suoi centri abitati, prima di lasciare il paese e ripiegare verso sud lungo la litoranea, la strada principale dell’isola che da lì a poco abbandoniamo per deviare sulla via che stacca alla nostra sinistra, un’erta stradina selciata che tra macchia boscata, coltivi d’olivo e solari radure s’innalza velocemente offrendo viste sempre più ampie sul lago, mentre intercettata su a monte nuovamente la strada asfaltata e tralasciata l’indicazione per Masse, per vie traverse nel frattempo risaliamo a Cure (460m, 40min), la frazione più in quota e centrale di tutta l’isola. Tralasciando anche qui la segnaletica per il paese di Masse e senza perdere di vista le immancabili indicazioni per il santuario, imboccato il viale alberato dell’evocativa Via Crucis e passando più in alto ancora per l’originale monumento dedicato ai caduti, alla fine non resta che risalire i pochi gradini che portano sull’uscio del Santuario della Ceriola (600m, 25min), il punto dominante dell’intera isola da cui nulla sfugge alla vista. Dopo la rituale foto di gruppo e un’attimo di raccoglimento davanti all’altare, ed ecco che varcato il cancelletto che guarda a sud, giù da un scosceso e dirupato sentierino roccioso inizia l’interminabile discesa che tra i castagni della fascia boscata prosegue poi tra le viuzze di Cure (20min), prima di riprendere il sinuoso nastro d’asfalto che passando per gli abitati di Senzano e di Menzino va’ a confluire giù in basso nuovamente sulla strada litoranea (300m, 20min).
Senza più dubbi d’orientamento a questo punto seguiamo verso sud il nastro d’asfalto, la strada principale dell’isola che lì ai piedi del sperone roccioso di Rocca Martinengo, poco dopo la curva abbandoniamo per calare giù a Sensole, dove con l’isolotto di San Paolo ad altezza d’occhi non resta che tirare dritti sulla banchina di lungo lago, per concludere così in bellezza all’imbarcadèro di partenza (50min).
Dislivello assoluto m414m. (↑506m, ↓509m.)
Tempo di cammino ore 3:40.
Lunghezza tragitto Km 12.