8/11 Monte Grappa
Diario di Bordo > 2012
08/11/2012
Monte Grappa
La A4 prima e la A23 poi, ci portiamo così al casello di Due Ville (VI), dove proseguendo il nostro viaggio in auto e passando in successione per Marostica, Bassano, Romano D’Ezzelino e Crespano del Grappa, imboccata poi la strada della “Valle della Madonna” il nostro viaggio termina nel parcheggio del Santuario della Madonna del Covolo (570m).
Risalendo direttamente su per la ripida e interminabile mulattiera del segnavia n°105/106 che parte sulla destra del vicino ristorante, costantemente immersi nel folto e variegato bosco e sbucati su in alto nella conca prativa della casera Ardosetta (1544m, ore2:30), attraversata lì la strada asfaltata per le Mure, sul lato opposto imbocchiamo ora il sentiero n°109. Ripresa la salita verso monte e raggiunta nel frattempo la storica caserma Milano (1775m, 30min), con una breve digressione a destra ci portiamo ora al panoramico rifugio “Bassano”, dove dopo un fugace "break" e ritornati poi sui nostri passi, ci aspetta la lunga scalinata che rimonta sul grandioso ed evocativo Sacrario del Grappa. Camminando a passo lento tra l’interminabile schiera di loculi che qui a perenne memoria custodiscono le spoglie di migliaia di eroi, inevitabilmente il pensiero và ai patimenti e agli orrori di tutte le guerre, che in passato e ancora oggi imperversano in ogni angolo del pianeta; un desolante e insensato istinto autodistruttivo difficilmente giustificabile. Per nostra fortuna, ecco che a ridestarci da tanta tristezza ci pensa la natura, infatti dall’alto della pur modesta altura la vista spazia libera sui proverbiali 360°, che dalle nordiche cime dolomitiche, passando per l’ampio tavolato della pianura e le sue colline, a sud plana poi nella laguna veneta.
Per il ritorno caliamo giù dal medesimo versante dell’andata, però con la variante che invece di proseguire sulla mulattiera questa volta optiamo per il sentiero 106 della direttissima, che su tracciato veramente scosceso cala velocemente in picchiata giù a valle, e dribblando tra alberi e numerosi arbusti, stando attenti a non inciampare sulle affioranti radici e intersecando in un’occasione la mulattiera della nostra risalita, più in basso termina nel piazzale antistante il Santuario, nostro punto di partenza (ore1:30).
Per il ritorno caliamo giù dal medesimo versante dell’andata, però con la variante che invece di proseguire sulla mulattiera questa volta optiamo per il sentiero 106 della direttissima, che su tracciato veramente scosceso cala velocemente in picchiata giù a valle, e dribblando tra alberi e numerosi arbusti, stando attenti a non inciampare sulle affioranti radici e intersecando in un’occasione la mulattiera della nostra risalita, più in basso termina nel piazzale antistante il Santuario, nostro punto di partenza (ore1:30).
Dislivello assoluto 1200m.
Tempo totale di percorrenza ore4:30.
Lunghezza tragitto 14 Km.
Tempo totale di percorrenza ore4:30.
Lunghezza tragitto 14 Km.
Curiosità:
Madonna del Covolo.
Il primo oratorio venne fondato verso la metà del XII secolo, a ricordare l’apparizione della Madonna, quando la vergine guarì una pastorella sordomuta. La struttura sorgeva all’interno di un antro, dove si riparavano pastori e contadini in caso di intemperie o durante le pause di lavoro e, proprio a questo, si rifà l’etimologia del titolo, che deriva dal tardo latino “cubalum” cioè covo e grotta. Il Santuario attuale venne realizzato tra il 1804 e il 1809, su disegno di Antonio Canova, che nell’ideazione si ispirò al Pantheon.