21/12 M.Fravort - GrEsGa

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21/12 M.Fravort

Diario di Bordo > 2021
Lagorai
monti Fravort e Panarotta
21/12/2021
Nel freddo grigiore invernale che oltre a rovinar la giornata sembra voler accorciare anche il giorno più corto dell’anno, dopo tanto tempo siamo ritornati sul Lagorai, e precisamente nel suo settore più occidentale dove con le ciaspole appese allo zaino attraversiamo il parterre d’arrivo degli impianti sciistici di località Panarotta 2002 (1760m) per imboccare in direzione del noleggio scii il sentiero 325, un tranquillo e pianeggiante stradello immerso nel bosco che completamente innevato passa sotto la linea della seggiovia prima d’innalzarsi dolcemente di quota fin al valico di località “La Bassa” (1833m, 40min), cruciale bivio dove il sentiero 325 si biforca nelle due opposte direzioni, per il Fravort e la Panarotta. Con il dubbio se alleggerire o meno il vestiario alla nostra sinistra ora attacchiamo l’erto pendio che tra neve ghiacciata e rada vegetazione risale fin sull’anticima meridionale del Fravort, meglio conosciuta come “Fontanella” (2037m, 40min), una prima elevazione dove tra pittoreschi ometti di pietre e setosi fili d’erba ingiallita dal freddo ci attende un breve tratto pianeggiante prima d’attaccare il successivo cambio di pendenza che stavolta porta sulla cima principale del Fravort (2347m, ore1), la prima meta della giornata dove il freddo pungente e l’impietosa foschia offrono ben pochi panorami, un’infelice condizione meteo che non impedisce di scattare la rituale foto di gruppo prima di rintanarci nel nuovo bivacco che lì sulla vetta profuma ancora di legno appena tagliato. Giusto il tempo di chiudere la porta alle nostre spalle, ed ecco che lì seduti attorno al tavolo il tempo passa in un lampo, quel che basta per consumare il nostro frugale spuntino e calzare i ramponi, un’attrezzo questo indispensabile per ritornare sui nostri passi giù dal ghiacciato versante appena risalito, e dove mantenendoci a debita distanza dalla cornice di neve esposta sulla Val del Fersina e seguendo stavolta la traccia che passa poco sotto l’antecima della Fontanella, alla fine della discesa ci ritroviamo nuovamente giù al cruciale valico della “Bassa” (1833m, ore1). Con l’abbrivio guadagnato nella discesa vien naturale attaccare senza tregua la rampa che s’impenna su per l’opposto versante, un’altretanto erto pendio ghiacciato dove passando prima per l’evocativa croce dedicata ai caduti della Grande Guerra, subito dopo ci ritroviamo al cospetto della croce di vetta della Panarotta (2002m, 30min), un strategico punto panoramico questo sulla Valsugana e i suoi monti dove nemmeno il pietoso velo della foschia riesce a nascondere il groviglio d’antenne che occupa la sommità del monte.
E così, giusto il tempo d’immortalare i laghi di Levico e Caldonazzo che laggiù in valle fanno l’occhiolino nella grigia foschia, e passando a fianco della dismessa stazione dell’impianto di risalita non ci rimane che calare direttamente giù dalla pista da scii, un lungo scivolo di neve ghiacciata che termina direttamente al nostro punto di partenza (40min).
Dislivello assoluto 587m.
Tempo di cammino ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km 11.
                                
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