16/12 M.Verena
Diario di Bordo > 2015
ASIAGO
Forte Verena
16/12/2015
L’escursione di oggi ci riporta sull’altopiano d’Asiago, dove deviando a Canove sulla direttrice Roana-Mezzavalle e proseguendo da lì per rifugio Campolongo, alla fine il nostro viaggio in auto termina nei pressi della Casara di Campovecchio (1583m), dove zaino in spalla, e via…si parte per l’ennesima avventura tra i verdi pascoli e i lussureggianti boschi, un’ennesima occasione per curiosare tra fossati di trincee e ruderi di fortezze che anche qui testimoniano le cruenti vicende della Grande Guerra.
Imboccata la mulattiera sterrata segnalata dal n°820, con direzione N/E ben presto lasciamo la solitaria malga per inoltrarci nella folta abetaia che ammanta il versante occidentale del Verena, e superate in breve sequenza le biforcazioni della Croce del Civello (1697m, 25min) e la successiva a quota 1739m (5min), deviando sempre più verso S giungiamo prima a Casara Verena (1713m, 15min) e poi alla vicina Malga dei Quarti (1654m, 20min), ambedue ora chiuse per il lungo letargo invernale. Dopo un breve break, giusto il tempo per ammirare un splendido scorcio sulla Conca d’Asiago, e riprendendo il nostro cammino verso N/E risaliamo il versante meridionale del M.Rossapoan, fino a raggiungerne dapprima la cima (1890m, 35min) e poi la vicina rupe (1886m, 10min), dove oltre ai ruderi dell’ex batteria ci attende un panorama mozzafiato sul sottostante abisso della Val d’Assa, l’imponente profilo del Portule, e più a nord l’inconfondibile Cima Vezzena . Ritornati nel frattempo sui nostri passi e ripresa la salita lungo il crinale, ecco che da lì a poco intercettiamo la vecchia strada militare per Cima Verena e l’omonimo forte (2015m, 35min), il “Dominatore dell’Altopiano”, un nome che la dice lunga sulla strategica posizione che domina tutta la zona che fu del fronte, da Folgaria ad Asiago e dal Pasubio all’Ortigara, e se all’epoca questo bastò per costruirvi un forte, per lo stesso motivo oggi vale la pena risalire quassù per ammirare il grandioso panorama, che oltre la catena del Lagorai, a nord spazia fino alle torreggianti cime del Brenta.
Affidandoci anche per il ritorno all’onnipresente segnavia 820, digradando direttamente dalla brulla pista da scii e deviando gradualmente nel bosco che ne delimita il margine destro, traversando dapprima in piano e riprendendo poi a calare giù per la massima pendenza, alla fine della lunga discesa sbuchiamo nei pressi del rifugio Verenetta (1650m, 50min), stazione a valle dell'impianto di risalita, dove non rimane che ricalcare il nastro d’asfalto della strada per tornare all’ormai vicina Malga Campovecchio (10min).
Dislivello assoluto 420 m.
Tempo totale di cammino ore 3:30.
Lunghezza tragitto Km 13.