07/10 Malghe del Baldo
Diario di Bordo > 2022
M.Baldo
Giro Malghe
07/10/2022
“Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo”
(Vincent Van Gogh)
Come dinnanzi a una preziosa tela d’autore, lì nel parcheggio del Chalet Novezza (1430m) è impossibile non indugiare davanti all’indorata chiazza boscata che spicca sull’erboso versante orientale del Baldo, prima d’incamminarci sul breve tratto di strada che risale al Caval di Novezza (1438m), punto in cui abbandonato il nastro asfaltato, lì in piena curva proseguiamo dritti sul viottolo che a nord s’allontana tra i pascoli. Abbassandoci così tra i prati dell’alpe e deviando nel frattempo a destra verso il limite del bosco, tralasciando strada facendo la deviazione del sentiero 661 del nostro rientro (30min), e abbandonato poco dopo anche il segnavia 80 fin qui seguito, ecco che in località Acque Nere (1350, 10min) al circuito lungo delle malghe preferiamo quello più corto per Madonna della Neve. Per segnavia 652 inizia così un affascinante viaggio sensoriale sotto la variopinta volta dei faggi, dove tra ruscellare d’acqua, crepitìo di foglie morte e profumo di funghi, nel frattempo sbuchiamo tra i solari pascoli di malga Domenegal (1167m), dove lì sotto un antico noce non resta che proseguire per l’ormai vicino albergo Monte Baldo (1120m, ore 1). Lasciandoci alle spalle sia l’albergo Baldo che il vicino Alpino, alla fine del viottolo proseguiamo lungo la strada asfaltata che in disparte dal piccolo borgo porta dinnanzi a Villa Arvedi, dove un trasversale stradello conduce alla storica chiesetta della Madonna della Neve (1077m, 20min). Dopo la doverosa visita alla piccola chiesetta alpina, tornando sui nostri passi davanti a Villa Arvedi e digradando stavolta alla sottostante palazzina della colonia di Avio, in costante discesa proseguiamo poi lungo la strada fin ad abbandonarla nuovamente per deviare sull’alternativo sentiero che solo un po’ più ripido e in disparte, giù a sinistra la va nuovamente a intercettare in prossimità del ponte della Balanzà (980m, 20min), dove ignorando l’imbocco della recondita val dei Mulini, a destra imbocchiamo la sterrata che porta dritto nella lussureggiante conca del Pian della Cenere (1000m,10min). Tralasciando qui la rotabile che a sinistra risale a Malga Trattesoli, dritti sul viottolo che corre a fianco della staccionata andiamo a imboccare nei pressi della baita degli Alpini di Avio il segnavia per Malga Fassole e Passo Cerbiolo, un erto sentiero che su per il boscoso fianco sinistro della conca incrocia l’ennesimo bivio della giornata (20min), dove abbandonato momentaneamente il sentiero principale, a destra risaliamo il breve tratto scalinato che porta al cospetto del Patriarca del Baldo (1355m, 10min), un fiero Abete Bianco che con i suoi possenti rami ricurvi verso l’alto, lì nel folto bosco sembra voler sorreggere il cielo intero. Dopo aver inutilmente cercato d’abbracciare l’enorme tronco, tornati al precedente bivio e risalendo stavolta decisi su a monte, ecco che traversati i pascoli di Malga Fassole (25min) giungiamo al crocevia di Passo del Cerbiolo (1370m, 15min), posto giusto per la meritata sosta.
Abbandonando più che in fretta la ventilata finestra affacciata sulla Val d’Adige, lì ai piedi del M.Cerbiolo imbocchiamo ora il sentiero 661 degli Archetti, un suggestivo tracciato che alto sopra Malga Fassole attraversa verso ovest il boscoso versante settentrionale di Punta Redutte, fin a innestarsi sul sentiero 80 del mattino (40min), dove tornando a questo punto sui nostri passi, senza alcuna difficoltà andiamo a concludere in bellezza al nostro punto di partenza (20min).
Dislivello assoluto 390m.
Tempo di cammino ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km16.